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Aprire un AirBnB: requisiti e quanto è possibile guadagnare

Airbnb è una community che offre la possibilità a chi ha una o più camere disponibili nella propria abitazione, oppure ad esempio una seconda casa, di affittarle ai viaggiatori che desiderano visitare la loro città. Si tratta quindi di un’alternativa economica agli hotel, ma soprattutto di una fonte di guadagno per chi decide di affittare. Entriamo nei dettagli e scopriamo assieme come diventare un host, requisiti e quanto é possibile guadagnare.

Requisiti per diventare un host

A prescindere dal tipo di camera o abitazione che si vuole condividere, grazie ad AirBnB è possibile guadagnare in modo facile e sicuro. Non bisogna essere in possesso di determinati requisiti per diventare un host Air BnB, tranne ovviamente avere una casa o una camera da affittare. È possibile diventare host di Airbnb in molte zone geografiche e la creazione dell’annuncio è sempre gratuita. Non vi sono restrizioni in merito al tipo di immobile messo a disposizione e su Airbnb gli host possono proporre interi appartamenti, case, stanze private o castelli.

Come funziona

Se volete utilizzare la piattaforma in qualità di utenti, dovete innanzitutto iscrivervi al sito e compilare tutti i campi richiesti. Una volta registrati potete cercare la migliore sistemazione per il vostro viaggio e appena l’avrete individuata, AirBnB provvederà a fornire le informazioni per mettere le due parti in contatto.

Se invece volete usufruire del servizio in qualità di host dovete innanzitutto creare un annuncio. Descrivete quindi l’alloggio, fornite informazioni utili come il numero di ospiti ammesso e aggiungere foto e dettagli. L’aspetto è importante e per questo motivo cercate di caricare foto dell’abitazione che la facciano sembrare bella ed elegante. Una volta entrati in contatto con gli ospiti ricordatevi di conoscerli prima del loro arrivo, inviando ad esempio massaggi tramite la piattaforma. Ricordatevi di pulire gli spazi a disposizione degli ospiti e fornite loro beni di prima necessità come lenzuola, asciugamani e carta igienica. Potete decidere quindi se accogliere di persona gli ospiti per consegnare la chiave oppure inviare un codice per aprire la porta.

Grazie al sistema di pagamento sicuro di Airbnb non dovrete mai maneggiare direttamente i soldi. Gli ospiti, infatti, pagano prima del loro arrivo, mentre l’host riceve l’importo automaticamente dopo il check-in, meno i costi del servizio pari al 3%. È possibile scegliere tra diversi metodi di pagamento, tra cui PayPal, deposito diretto o bonifico internazionale.

Quanto è possibile guadagnare

Se decidete di diventare host, ricordatevi che siete voi a decidere il prezzo. Quando create un annuncio su Airbnb, la piattaforma consiglia un prezzo per la vostra casa basato sulla posizione e su altri fattori. È possibile stabilire tariffe a notte, a settimana o al mese. Grazie a Prezzi Smart, inoltre, è possibile sfruttare al massimo l’ annuncio su Airbnb, ma la scelta finale dei prezzi spetta all’host. Proprio per questo motivo è facile intuire che non è possibile stabilire a priori quanto guadagnare con AirBnb. Per avere però un’idea in merito prendiamo in considerazione i dati forniti da il Sole 24 ore, in base ai quali “Il tipico host italiano ha affittato la stanza o la casa per 23 giorni nell’anno e ha ricavato 2.200 euro. In generale, le occasioni più interessanti riguardano le zone turistiche, le città d’arte e i grandi centri”.

In merito ai possibili guadagni con AirBnB, in qualità di host, è bene inoltre sapere che, alla somma richiesta all’affittuario, bisogna sottrarre il 21% per il pagamento della cedolare secca, l’eventuale tassa di soggiorno e lacommissione del portale, che nel caso di Airbnb di solito è del 3%, ma può arrivare anche al 5% a seconda dei termini di cancellazione selezionati dall’host.

Pagamento cedolare secca: come funziona

airbnb italiaA partire dall’anno scorso le piattaforme come AirBnB sono obbligate a tracciare e comunicare allo Stato le operazioni concluse con cedolare secca al 21% dagli host che affittano gli immobili. Questo significa che AirBnB dovrebbe incassare la cedolare dagli host e poi riversarla allo Stato. Una manovra pensata appositamente per gli affitti breve sotto i 30 giorni per il quali non vi è obbligo di registrazione del contratto all’Agenzia delle Entrate. Un buco procedurale, però, compromette la posizione fiscale della società straniera che gestisce la piattaforma Airbnb in Italia, ma che paga le tasse in Irlanda.

Per i vari adempimenti tributari in materia di locazione breve, infatti, serve la nomina di un rappresentante fiscale, ma questo non risulta possibile: il codice relativo al “rappresentante fiscale di soggetto non residente” nel modello da inviare al Fisco non è infatti riconosciuto dal sistema informatico dell’Agenzia delle entrate. Per questo motivo AirBnB non può fungere, al momento, da sostituto d’imposta, ma saranno gli stessi host a pagare la cedolare secca al 21% tramite la dichiarazione dei redditi.

Sicurezza

Airbnb si preoccupa di verificare alcune informazioni di host e ospiti, come ad esempio foto del profilo, numero di telefono e indirizzo email, in modo tale che la community risulti un luogo il più sicuro possibile. Per ulteriore sicurezza, in qualità di host, è possibile anche richiedere ai potenziali ospiti di fornire un documento di identità ufficiale e di sottoporsi alla procedura di identificazione completata di Airbnb.

Se durante il soggiorno dovessero verificarsi danni accidentali, inoltre, l’abitazione degli host ha una copertura fino a un massimo di 800 mila euro. Allo stesso modo, se qualcuno degli ospiti si fa male, l’assicurazione offerta da AirBnB tutela l’host da eventuali denunce di responsabilità offrendo in modo del tutto gratuito una copertura fino a un massimo di 800 mila €.

Cosa tenere in considerazione

Alcune città hanno leggi che limitano la possibilità di ospitare dietro compenso per brevi periodi, mentre in altre é necessario registrarsi, ottenere un permesso o una licenza prima di pubblicare un annuncio o ricevere ospiti. Alcuni tipi di prenotazioni a breve termine potrebbero essere addirittura del tutto vietate e le autorità locali possono decidere di applicare diverse sanzioni o provvedimenti. Per questo motivo prima di diventare host è opportuno informarsi che non ci siano problemi.  In alcune zone, inoltre, Airbnb si occupa di calcolare, riscuotere e inviare le tasse di soggiorno al posto dell’host.

Diventare host AirBnB si presenta come la soluzione giusta per chi vuole guadagnare qualche euro extra. Se ad esempio avete una casa grande, una seconda abitazione, potete finalmente affittarle e ricavare un po’ di denaro. Se la vostra abitazione ha una vista mozzafiato o è collocata in un posizione strategica, è facile che qualcuno decida di affittarla. Se così non fosse, per cercare di massimizzare al massimo i vostri profitti, dovete cercare di essere il più possibile originali. Dare un tocco di personalità nell’arredamento, infatti, sembra essere in grado di attirare l’interesse delle persone. Allo stesso tempo ricordatevi che i vostri ospiti non sono vostri amici e vi dovete comportare come se foste in un hotel. Quindi ricordatevi elementi basilari come pulizia, asciugamani puliti e l’accesso al wi-fi.

A questo punto abbiamo scoperto come guadagnare con AirBnB e come diventare un host. Oltre ad essere un valido servizio per poter soggiornare in un’altra città senza spendere cifre da capogiro, grazie a questa piattaforma, quindi, è possibile guadagnare. Se avete delle stanze da affittare non esitate oltre. Registratevi su AirBnB e diventate host: le prospettive di guadagno sono davvero molte elevate e soprattutto non dovrete perdere tempo a cercare possibili ospiti. Saranno bensì loro a trovarvi proprio grazie ad AirBnb.

Anna

Blogger e collaboratrice del network PUNTO Blog. Mi occupo principalmente di salute, diritti del lavoro e tutela dei consumatori.

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