Per incentivare le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani in possesso di laurea magistrale, e con votazione di 110 e lode, era stato inserito nella legge di bilancio 2019 – articolo 1 commi 706 e seguenti della Legge 145/2018 – il bonus eccellenze.
Questa agevolazione, però, non era mai stata attivata, in quanto si è atteso che l’INPS emanasse la circolare applicativa, che non è mai stata diramata.
Grazie a una nuova norma, è stato deciso che non è necessario che l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale emani questa circolare per fornire le modalità di fruizione: dal primo gennaio 2020, quindi, è possibile applicare le modalità procedurali e i controlli previsti sul bonus contributivo, riportati all’articolo 1 commi 100 e successivi della Legge 205/2017, che interessa la platea di under 35 laureati cum laude.
In questo articolo si parla di:
Requisiti indispensabili
La platea delle persone interessate a questo bonus è rappresentata da chi presenta questi requisiti:
- Età fino a 29 anni e 364 giorni compiuti,
- Essere in possesso di una laurea magistrale
- La laurea deve essere stata ottenuta nel periodo che va dal primo Gennaio 2018 e il 30 Giungo 2019
- La votazione deve essere di 110 e lode o comunque con una media ponderata non inferiore a 108/110)
- Aver ottenuto la laurea entro la data legale del corso di studi (I fuori corso quindi restano esclusi)
- Aver studiato presso un istituto universitario statale, oppure presso uno non statale ma legalmente riconosciuto
Con questi requisiti si potranno avere maggiori opportunità lavorative grazie agli sgravi fiscali sui contributi previdenziali, i cui termini sono spiegati nel paragrafo successivo.
Anche i dottorati di ricerca sono ammessi al bonus
Tra le regolamentazioni contenute nel bonus eccellenze 2020, c’è una misura dedicata ai giovani in possesso di un dottorato di ricerca.
I requisiti sono gli stessi dei laureati, salvo il fatto che l’età massima per rientrare tra i beneficiari è aumentata a 33 anni e 364 giorni.
Gli sgravi fiscali per chi assume laureati con 110 e lode
Il motivo a monte della decisione di creare questo tipo di sgravio fiscale, nasce dalla volontà di creare maggiori opportunità di introduzione nel mercato del lavoro per chi abbia dimostrato di aver ottenuto una laurea ottenendo il massimo della votazione.
Quali vantaggi ha il datore di lavoro che assume uno di questi laureati? Concessioni fiscali molto interessanti, in relazione ai versamenti contributivi a suo carico nel limite degli 8.000 euro e per un periodo di 12 mesi dal giorno dell’assunzione.
Lo sgravio è totale, con esclusione dei premi e contributi da versare all’INAIL.
Non essendo previste risorse economiche per quest’agevolazione, si presume che essa sia stata attivata per l’anno 2020 e che sarà necessario, per gli anni a venire, attendere nuove comunicazioni da parte del governo.
Il bonus è cumulabile con altri tipi di sgravi previsti dalla legge
Nell’arco temporale di tre esercizi finanziari, e qui si intende l’anno in cui viene concesso e i due anni precedenti, le imprese potranno usufruire di agevolazioni cumulative fino a un tetto massimo come riportato di seguito:
- imprese in generale: 200.000 euro
- imprese di trasporti: 100.000 euro
- imprese del settore della pesca: 30.000 –
- imprese del settore della produzione primaria di prodotti agricoli: 20.000 euro
- imprese che forniscono servizi di interesse economico generale: 500.000 euro
Il beneficio non ha limitazioni settoriali, solo il lavoro domestico non è compreso.
ATTENZIONE: è bene che la comunicazione telematica dell’avvenuta assunzione avvenga in tempi rapidi, per non rischiare che parte dell’incentivo fiscale vada perduto.
Tipologie contrattuali interessate dal bonus
Passiamo ora alla parte pratica, e a quale tipo di contratto di lavoro si riferisce il bonus.
Proprio in virtù del fatto che si tratta di un’agevolazione che intende sostenere i neolaureati in cerca di lavoro, le aziende potranno usufruire dei vantaggi fiscali solo a patto che stipulino un contratto a tempo pieno, o part-time, a tempo indeterminato, oppure – nel caso di un contratto preesistente – che esso venga trasformato da tempo determinato a tempo indeterminato.
Nel caso dei contratti part-time il contributo sarà ridotto in proporzione al numero di ore lavorate e alla tipologia contrattuale.
Che accade se si dovesse cambiare datore di lavoro?
Un’altra informazione importante: nel caso in cui si passi da un’azienda a un’altra, lo sgravio fiscale potrà essere fruito, in maniera parziale, dall’azienda successiva, ricordando però che l’importo massimo erogabile sarà sempre pari a 8.000 euro.
In pratica, nel caso in cui il lavoratore agevolato dovesse cessare il rapporto lavorativo prima dei 12 mesi previsti, potrà accettare di essere assunto da un altro datore di lavoro che a sua volta usufruirà dell’agevolazione fiscale, ma solo per il periodo residuo.
Anche nel caso in cui l’azienda abbia deciso di assumere un dottore di ricerca vale la stessa cosa.
Limitazioni
Il legislatore ha previsto anche alcune limitazioni, che permettono di non creare eventuali abusi al solo fine di avvantaggiarsi dello sgravio fiscale senza concedere garanzie al lavoratore.
Ecco le principali e più importanti da tenere a mente:
- il bonus viene concesso esclusivamente nei casi in cui l’assunzione non corrisponda da un contratto preesistente
- l’assunzione non deve violare il diritto di precedenza, come nei casi di riassunzione di lavoratori precedentemente licenziati o che abbiano cessato il rapporto lavorativo per scadenza dei termini contrattuali
- il datore di lavoro non deve aver effettuato licenziamenti nella stessa area aziendale e per giustificato motivo nei 12 mesi precedenti
- per i due anni successivi all’assunzione non si potrà procedere al licenziamento per giustificato motivo oggettivo
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