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Guida alla Pensione Casalinghe: che requisiti avere e come fare domanda

Nel 1997 fu istituito in Italia, presso l’Inps, il Fondo Pensione Casalinghe, anche denominato più semplicemente Pensione casalinghe, per dare un contributo pensionistico alle persone impegnate esclusivamente in “lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari”.

Questa misura fu ideata quindi per dare l’opportunità di percepire una pensione anche alle persone che lavorano in maniera esclusiva per il benessere del nucleo familiare, e che pur essendo a tutti gli effetti un lavoro di tipo usurante, non è retribuito e non presuppone un contratto di lavoro, e quindi non genera contributi utili alla maturazione del diritto alla pensione.

Il fondo viene alimentato con i contributi versati autonomamente dalle casalinghe o i casalinghi, non esistendo una differenza di genere in questo tipo di attività, che negli ultimi anni è divenuta anche appannaggio del genere maschile.

In questa guida abbiamo deciso di affrontare in maniera approfondita tutte le informazioni utili a chi nutre interesse per questo tipo di sistema previdenziale dedicato a chi lavora per badare alla famiglia. Leggendo i prossimi paragrafi scoprirai chi ha diritto a iscriversi, i requisiti necessari per accedere al fondo pensionistico, come si calcola l’importo delle quote da versare e quanto si percepirà di pensione, e infine, i termini per presentare la domanda.

Fondo Pensione Casalinghe: i requisiti

Per aderire a questo fondo di previdenza è necessario dimostrare di avere alcuni requisiti. Essi sono:

  • Età compresa tra i 16 e i 65 anni
  • Non essere titolari di pensione diretta
  • Non svolgere attività lavorativa dipendente o autonoma che presupponga l’iscrizione a un ente o a una cassa di previdenza obbligatoria
  • Prestare attività di lavoro part-time ma a patto che la relazione tra retribuzione percepita e orario di lavoro determini una contrazione delle settimane utili a maturare il diritto alla pensione

ATTENZIONE: anche gli uomini possono iscriversi al fondo pensione casalinghe a patto di dimostrare di essere in possesso dei requisiti richiesti.

Iscrizione al fondo pensione casalinghe

La domanda va presentata attraverso uno dei canali sotto elencati:

  • Tramite l’accesso alla piattaforma web dell’Inps accedendo con lo SPID
  • Recandosi presso la sede Inps territorialmente competente
  • Contattando il Call Center dell’Inps digitando da telefono fisso il numero verde gratuito 803 164 oppure da telefono mobile il numero a pagamento 06 164164
  • Recandosi presso un patronato o un CAF e chiedendo loro di inoltrare la domanda

Documenti necessari

Per presentare la domanda di iscrizione al fondo pensione casalinghe sono necessari i seguenti documenti:

  • Documento di identità in corso di validità
  • Autocertificazione per attestare il possesso dei requisiti richiesti

Poiché i requisiti sono basati sulla presentazione del modello di atutocertificazione, l’ente di previdenza può in alcuni casi procedere con la verifica della sussistenza degli stessi.

Contributi: quando si può iniziare a versare

I versamenti possono iniziare non appena si ottiene l’approvazione e si ricevono i bollettini di conto corrente postale precompilati.

L’iscrizione al fondo decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda e anche se non si effettuano versamenti l’iscrizione rimane attiva pur non maturando diritti alla pensione.

ATTENZIONE: chi ottiene l’approvazione della domanda riceverà i bollettini precompilati di conto corrente postale presso l’indirizzo di domicilio e anche in formato .pdf, da scaricare accedendo tramite SPID nella propria area personale sulla piattaforma web dell’Inps. Per procedere al pagamento, si può versare online, oppure se si preferisce ci si può anche recare presso un ufficio postale o una delle tabaccherie convenzionate per i pagamenti dei bollettini postali.

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Versamenti autonomi: quanto si paga?

Non esistono limiti agli importi dei versamenti autonomi, ma il consiglio che viene dato dall’Inps è quello di versare almeno 25,82 euro. Questa cifra corrisponde, infatti, alla maturazione del diritto all’accredito di un mese di contribuzione.

Per ogni anno, l’ente di previdenza sociale accrediterà il numero dei mesi che risultano dalla divisione della somma complessivamente versata durante l’anno per 25,82.

Per fare  un esempio pratico: se si sono versati 110 euro in un anno, dividendo questo importo per 25,82 si ottiene come risultato 4. Quattro corrisponde ai mesi che saranno accreditati come contributi regolarmente versati.

Per maturare un anno di contribuzione, quindi, è necessario versare 330 euro l’anno.

L’importo del versamento, per ovvie ragioni, non è stampato sul bollettino, ma va inserito manualmente in quanto è il contribuente a decidere quanto versare.

ATTENZIONE: questi contributi sono deducibili dal reddito imponibile Irpef anche per i familiari che sono fiscalmente a carico del dichiarante.

Cosa si ottiene con il versamento dei contributi autonomi

Passiamo ora alla parte relativa alla pensione che si percepirà a fronte di almeno 5 anni di contributi versati e il raggiungimento dei 57 anni.

Due le opzioni possibili:

  • Pensione di inabilità: nei casi in cui si siano effettuati 5 anni di versamenti e si versi in condizione di totale inabilità a svolgere un lavoro di qualsiasi tipo
  • Pensione di vecchiaia: dopo cinque anni di versamenti e al compimento del 57mo anno di età

ATTENZIONE: per ciò che riguarda la pensione di vecchiaia, essa sarà erogata a 65 anni nel caso in cui solo se l’importo non dovesse raggiunge quello dell’assegno sociale maggiorato del 20%.

Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica.
Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche.
Già giornalista del quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità
Collabora con altre testate di informazione
Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog.
Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it
Sociologa
Esperta di comunicazione
Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto
I suoi libri sono in vendita su Amazon

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