Da tempo ormai, forse da quando ancora eri un bambino, nutri una forte passione per gli animali, in particolare per i cani. Il cane è da sempre un simpatico e fedele amico dell’essere umano, nonché un protagonista insostituibile nelle nostre vite, capace di regalarci momenti di gioia e divertimento a qualsiasi età.
Il tuo amore per questo mondo e per tutto ciò ad esso affine è cresciuto negli anni e, per tale ragione, hai deciso di compiere un grande passo, che segnerà, in modo indelebile, il tuo futuro, ovvero aprire un allevamento di cani. Ciò ti permetterà di stare ogni giorno a contatto con loro, trasformando la tua passione in un vero e proprio lavoro.
Prima di iniziare questa nuova e stimolante avventura però è importante sapere che, per aprire un allevamento di cani, è necessario procedere attraverso numerosi passaggi. Devi infatti occuparti di molte questioni: in primo luogo è fondamentale capire che un cane, qualsiasi sia la razza, non è un semplice oggetto, ma un essere vivente, avente determinate caratteristiche ed esigenze.
Saper comunicare con lui nella maniera opportuna, nonostante i limiti che possono sorgere in tal senso, è importante per comprendere di cosa ha bisogno, in particolare a livello educativo e disciplinare, al fine di consentirgli un inserimento sereno nella futura famiglia adottiva.
I requisiti però non finiscono qui: per aprire un allevamento di cani infatti devi riflettere anche su questioni di natura burocratica, amministrativa e legislativa, ad esempio tutte le norme da rispettare per questa specifica tipologia di attività, e pensare al budget necessario. Le spese da sostenere sono tante e non riguardano solo l’acquisto o l’affitto della struttura da adibire ad allevamento, ma anche la gestione degli animali, ad esempio l’approvvigionamento costante di alimenti specifici e la somministrazione, in caso di effettiva necessità, di cure veterinarie, nonché il mantenimento della struttura stessa.
Grazie a questo articolo avrai modo di conoscere di tutto ciò di cui hai bisogno per iniziare questo tipo di attività, dai requisiti alle questioni legislative da rispettare, dalla scelta della razza migliore di cane per le tue necessità, dai costi iniziali e gestionali ai possibili finanziamenti di cui puoi usufruire ed infine, anche, le possibilità di guadagno,
In questo articolo si parla di:
Cos’è un allevamento amatoriale?
Avere un allevamento di cani non significa necessariamente fare le cose in grande. Per chi è alle prime armi e vuole iniziare in modo più tranquillo o desidera svolgere tale attività in modo hobbistico, in altre parole per ottenere un guadagno extra sfruttando al meglio la propria passione, la soluzione è quella di creare un allevamento amatoriale.
La modalità amatoriale, come suggerisce il termine stesso, non è contraddistinta da caratteri professionali (in altre parole tutto ciò che riguarda l’adempimento delle questioni di natura legislativa e burocratica legate alla tutela e al commercio degli animali), ma ti permette comunque di portare avanti un’attività redditizia con costi iniziali e gestionali più bassi rispetto alla versione professionale.
Tra le caratteristiche che definiscono l’allevamento amatoriale c’è quella riguardante il numero di fattrici: in questo caso infatti non è necessario raggiungere la quota minima di cinque. Nonostante ciò da ognuna di esse si può avere fino ad un massimo di 20 cuccioli, aspetto che rende molto appetibile l’attività dal punto di vista delle possibilità economiche.
Requisiti di base per un allevamento amatoriale
Come abbiamo visto nel paragrafo precedente aprire un allevamento di cani amatoriale è davvero semplice, in quanto si tratta di un’attività non regolata dalla normativa ad oggi vigente riguardo la tutela e il commercio degli animali, ma soprattutto non necessita di alcun adempimento di natura burocratico-amministrativa per l’avviamento della stessa.
Ci sono però delle linee guida che è bene rispettare, al fine di garantire sia a fattrici che a cuccioli una permanenza serena e piacevole all’interno della struttura. In particolare è importante:
- dare loro lo spazio necessario, che non sia solo quello delle cucce o degli ambienti destinati ai loro bisogni, ma anche quello destinato al gioco e al movimento, fondamentale per la loro salute fisica e mentale;
- offrire loro l’addestramento tecnico, affinché i cuccioli, destinati all’adozione, risultino sempre docili e affettuosi anche con chi non fa parte della struttura;
- disporre di tutto il materiale necessario, ad esempio box e cucce per i momenti di riposo, realizzate in legno o alluminio, ma soprattutto ciotole, sempre con abbondante acqua a disposizione;
- garantire l’adeguata pulizia di tutti gli ambienti e strumenti, se necessario anche più volte al giorno.
Che differenza c’è tra allevamento amatoriale ed allevamento professionale
Se invece la tua passione è accompagnata da una grande conoscenza del mondo canino e desideri trasformare il tuo amore per gli animali in una vera e propria professione puoi cimentarti subito con l’opzione professionale.
Le attività che devi svolgere sono le stesse di un allevamento amatoriale, ciò che cambia è l’approccio: devi rispondere con il tuo operato alla normativa riguardante la tutela e il commercio degli animali, ricevere l’approvazione dell’ASL della tua Regione, avere la nomina di allevatore, in quanto diventerai il principale responsabile di un’azienda agricola, e, non ultimo, aprire la Partita IVA, fondamentale in tutte le professioni autonome.
Vediamo quindi i requisiti, le questioni legislative e quelle amministrative per aprire il proprio allevamento di cani in maniera corretta.
Requisiti per aprire un allevamento professionale di cani
Per aprire un allevamento di cani in modalità professionale è importante soffermarsi sui requisiti primari. Alcuni aspetti infatti possono risultare accessori per questa attività, ma alcuni, quelli elencati in seguito, rappresentano la base necessaria, ciò che risulta essenziale per partire con il piede giusto. Tra i passaggi fondamentali da compiere puoi trovare:
- l’analisi dei costi e del budget di cui devi disporre, a breve tempo, per l’acquisto della struttura, e a lungo termine, se desideri optare per l’affitto e per tutte le spese gestionali dell’attività;
- la cultura e la formazione necessaria rispetto al mondo pet e alle sue peculiarità, con il conseguimento di corsi specifici e l’ottenimento di certificazioni e attestati idonei;
- la scelta della razza migliore per le tue caratteristiche e per quelle della struttura;
- la conoscenza approfondita della normativa italiana in merito all’apertura e alla gestione di un allevamento di cani;
- la scelta del veterinario, il quale deve dimostrarsi adatto alla razza e alla tipologia di cane presente e allevato in struttura.
Inoltre, aspetto spesso sottovalutato, è che risulta importante valutare l’idea di creare una campagna marketing specifica per questa tipologia di attività. Può aiutarti non solo a promuoverla al meglio, ma anche e soprattutto a trovare nuovi clienti, in altre parole un bacino di utenti, che possono diventare, con il tempo e con la giusta dedizione, potenziali acquirenti e futuri proprietari dei tuoi cani.
Avviare un allevamento di cani: cosa dice la legge
Tra i punti riportati nell’elenco dei requisiti di base da rispettare per l’apertura di un allevamento di cani c’è anche quello relativo alla questione legislativa.
In particolare qualsiasi allevamento di cani per definirsi professionale deve rispondere in maniera adeguata ad una legge specifica, ovvero la legge n.349 del 1993, riguardante la classificazione di tutte le attività legate all’allevamento e all’addestramento delle varie razze canine, nonché di particolari tipologie di preparazione tecnica, come quella per il sostegno di persone diversamente abili, per il soccorso e le ricerche emergenziali, per la ricerca dei tartufi, per la caccia o per attività agonistiche, come la corsa.
Il rispetto di tale legge prevede:
- che l’allevamento possieda almeno cinque fattrici, le quali siano in grado di far nascere complessivamente almeno 30 cuccioli ogni anno;
- il rispetto di tutte le normative imposte dalla propria Regione d’appartenenza;
- che l’allevamento segua tutte le disposizioni proposte dall’ENCI, in particolare il codice etico, riguardante le procedure di selezione e riproduzione di ogni razza, le condizioni dell’allevamento e la regolamentazione di tutte le attività di pubblicazione e commercio dei cani.
Per dimostrare il rispetto delle norme all’interno del proprio allevamento non basta passare alla pratica: è un ente qualificato, in questo caso un operatore ASL appartenente alla propria Regione, a confermare che l’attività agisce secondo quanto stabilito dalla legge.
Dopo aver svolto il sopralluogo l’ASL dichiara l’idoneità professionale, definendo la tua attività un’azienda agricola con condizioni certificate. Oltre a quanto stabilito dalla legge n.349 del 1993, l’ASL controlla:
- che l’allevamento sia situato in un luogo recintato e isolato;
- che la struttura disponga di una o più zone diurne, rigorosamente all’aperto, e di una o più zone notturne per i cani;
- che sia munito di un adeguato allacciamento alle fogne, di un impianto idrico, di un impianto di riscaldamento e di una cucina accessoriata, per rispondere nella maniera opportuna alle esigenze alimentari, e non, degli animali presenti in struttura;
- che il proprietario sia adeguatamente formato, in altre parole che abbia acquisito il titolo di allevatore tramite un corso specifico, con certificato che ne attesti la partecipazione e le competenze acquisite (tale aspetto vale per tutto il personale che opera all’interno della struttura).
Quanto costa aprire un allevamento di cani?
Anche in questo caso, come per l’avviamento di ogni attività, è necessario comprendere che ci sono costi iniziali, costi fissi e variabili. È importante entrare nell’ottica che si tratta di un investimento a lungo termine, che non si limita al semplice acquisto o affitto del terreno su cui sorgerà l’allevamento.
Se si tratta di un allevamento di tipo amatoriale e disponi di una casa con ampio giardino non è necessario andare alla ricerca di luoghi alternativi e tutto può essere svolto nella comodità della propria casa.
Al contrario, se il tuo desiderio è quello di iniziare l’attività in modo professionale, è fondamentale compiere una scelta ponderata e meticolosa, che tenga conto delle effettive necessità degli animali presenti in struttura. Ciò porterà ad una spesa di una certa entità, probabilmente protratta nel tempo a causa del mutuo. Oppure, puoi optare per l’affitto.
Ad ogni modo il costo medio per l’acquisto di un terreno da adibire ad allevamento di cani si aggira intorno ai 20.000 Euro ai quali vanno aggiunti, sempre come spesa iniziale, altri 5.000 Euro circa per l’acquisto delle fattrici (costo per unità intorno ai 600 Euro a salire, a seconda della razza). Quest’ultimo aspetto riguarda anche, ovviamente, l’allevamento amatoriale.
Costi fissi accessori
Tra i costi iniziali ci sono anche le spese legate ai corsi di formazione, in particolare quelle necessarie per gestire, nella maniera corretta, i cani e le loro esigenze. In questo caso il costo può variare a seconda del singolo corso, quante ore di formazione offre, chi lo coordina e cosa puoi ottenere dal completamento dello stesso.
Infine vanno contati i costi legati all’acquisto di tutto il materiale necessario, ovvero le cucce, i box, le ciotole, i guinzagli e tutti gli strumenti che possono risultare utili in un allevamento. Anche tale aspetto riguarda sia il contesto professionale che amatoriale.
Costi fissi e variabili
Ci sono poi molti altri costi a gestione avviata, da considerare come fissi a seconda delle esigenze dei cani e della struttura. Tra le spese fisse di un allevamento per cani troviamo il cibo, le utenze (acqua, corrente elettrica e gas) e i costi relativi alle cure veterinarie. L’acquisto del cibo e le eventuali spese veterinarie rappresentano spese fisse gestionali anche per un allevamento amatoriale.
Oltre a tutto ciò c’è un’altra spesa, spesso sottovaluta, che può dare maggiore risalto e opportunità di vendita alla tua attività. Si tratta degli investimenti pubblicitari. È una spesa che può aumentare il budget mensile da investire, ma che può far fruttare ottimi vantaggi, soprattutto per la promozione dei cuccioli in vendita.
In tal caso la scelta migliore è quella di rivolgersi ad un professionista, una persona capace di amministrare le tue pagine social e le campagne marketing. Puoi richiedere una gestione continuativa e trovare un accordo con lui per il compenso mensile o chiedere il suo consulto e aiuto in caso a seconda delle necessità.
Ad ogni modo puoi scegliere anche di investire sul metodo tradizionale, in altre parole la classica pubblicità cartacea e le collaborazioni con attività della zona, per compiere una promozione di natura locale. I costi, in questa circostanza, riguardano le spese legate ad eventi e la stampa di volantini, biglietti da visita, spazi pubblicitari su giornali locali e simili, variabili a seconda dei casi.
Come scegliere la razza di cane per aprire un allevamento
Ora che abbiamo compreso quale iter burocratico e amministrativo svolgere per avviare un allevamento di cani è importante ragionare su un aspetto spesso dato per scontato: la razza e la tipologia di cane da allevare. Molte persone che si approcciano per la prima volta a questo genere di attività credono che tale scelta dipenda esclusivamente dai propri interessi. In realtà sono tanti i fattori da considerare.
Parlando di razze di cani non è detto che il proprietario sia idoneo ad una gestione ottimale di qualsiasi di esse, nonostante abbia avuto la possibilità di maturare ottime capacità professionali e abbia conseguito un certificato che attesti la qualifica di addestratore cinofilo.
È importante riconoscere con tempestività i segnali che ogni cane ci fornisce rispetto ai suoi bisogni, ad esempio se vuole farci capire che ha fame, sete, se ha voglia di giocare e svagarsi all’aperto o se si sente stanco.
Particolare attenzione e conoscenza deve essere maturata anche in merito ai segnali di sofferenza e disagio del cane e se manifesta sintomi particolari. Riconoscerli in breve tempo permette non solo ad esso una minore sofferenza ma anche, in alcuni casi, di evitare la sua morte.
Inoltre, è fondamentale sapere quali sono i periodi di vaccinazione, soprattutto se ci riferiamo ai cuccioli, quando devono essere sverminati e quando è necessario sottoporli alle cure antiparassitarie. Infine è preferibile che l’educatore stesso riconosca, al momento della nascita dei cuccioli, un’eventuale patologia di natura genetica, al fine di segnalarla quanto prima al proprio veterinario di fiducia e, nel caso, al futuro proprietario.
Scegliere i cani in base alle loro abilità e tipologia di addestramento
Se il desiderio è quello di allevare cani con particolari abilità, ovvero il soccorso emergenziale, il sostegno di persone disabili, la ricerca dei tartufi, la caccia o la corsa a livello competitivo, è necessario ottenere altri certificati e seguire altri corsi formativi specifici, in modo tale da poter ottenere tutte le informazioni necessarie per un corretto approccio nei confronti dei cani.
In questo caso infatti l’addestratore cinofilo, nonché proprietario dell’allevamento, deve confrontarsi spesso con razze di cani di taglia grande, i quali possono risultare più difficili da gestire a causa della loro stazza.
Per allevare cani la cui funzione è quella di fornire compagnia e divertimento alle famiglie è sufficiente rivolgerci all’ENCI e approfondire le conoscenze in merito ai cani e ai loro bisogni primari, senza svolgere particolari corsi specialistici.
In tal modo si può diventare educatori ed essere completamente competenti rispetto all’attività che si va a compiere.
Per chi invece è interessato ad educare ed addestrare cani con specifiche mansioni, esistono enti e associazioni apposite (ad esempio l’APNEC e il SIUA) utili a tal scopo.
Ma quali sono le caratteristiche di tali tipologie di cani? Quali sono, nel dettaglio, le loro specifiche e qualità? Quale approccio è meglio avere per un addestramento ottimale? Esistono varie tipologie di cani, se valutiamo le abilità per cui vengono formati, tra cui:
- i cani da soccorso, contraddistinti da particolare agilità e prontezza in caso di stati di alta emergenza, ad esempio terremoti, naufragi, valanghe di neve e crolli di edifici;
- i cani da corsa, spesso caratterizzati da un fisico snello e la testa piccola, come nel caso dei levrieri, sono cani adatti alla corsa a livello sportivo e agonistico;
- i cani per disabili, cani aventi particolari abilità sensoriali, addestrati fin da piccoli per il sostegno di persone con disabilità, non solo a livello visivo, come spesso si crede, ma anche a livello motorio, uditivo e altro;
- i cani da tartufo, con forte predisposizione e abilità nella ricerca dei tartufi, tuberi da sempre considerati molto pregiati, di norma di razza a pelo raso, come ad esempio la famiglia dei braccoidi;
- i cani da caccia, il cui addestramento è quello più complesso, inizia dalla tenera età (circa 10/12 mesi del cucciolo) e pretende molta esperienza sul campo, affinché sia effettivamente capace di fiutare possibili prede e diventare una valida spalla del cacciatore.
Quanto si guadagna con un allevamento di cani?
Abbiamo analizzato tutti i passaggi da compiere per avviare la nostra attività di allevamento per cani, dal punto di vista degli aspetti puramente burocratici e amministrativi, in altre parole le normative e i requisiti da rispettare, dei costi da sostenere nel breve e nel lungo termine e le scelte migliori da effettuare per avviare il nostro business nella maniera migliore. Ma quali sono le possibilità di guadagno a cui il proprietario di un allevamento per cani può aspirare?
La verità è che, come per ogni attività di natura commerciale rivolta al pubblico, molte variabili possono far oscillare verso l’alto o verso il basso le nostre rendite. I guadagni, in questo caso, dipendono dalla vendita dei cuccioli, ovvero da quanti esemplari riusciamo a vendere nel corso dell’anno. Inoltre il prezzo del cucciolo è differente anche in base alla razza.
Di norma varia dagli 800 ai 1500 Euro, ma se si tratta di cani con pedigree, preparati agonisticamente per diventare campioni per qualità estetiche o per prestazioni fisiche, il valore può aumentare in modo considerevole. In particolare se il proprietario riesce a vendere circa 30 cuccioli ogni anno, ad un costo medio di 1000/1200 Euro l’uno, il ricavo annuo può arrivare fino a 30.000 Euro. Ovviamente a tale cifra devono essere scorporati i costi relativi alle spese e alle tasse.
Non è però possibile dichiarare con certezza quanti cuccioli vengono venduti, ma soprattutto quanti possono restare invenduti. Per questo il consiglio è quello di costruire, con largo anticipo, un piano delle vendite, destinando una parte dei fondi ad eventuali promozioni relative all’allevamento e ai cuccioli nati sfruttando, se reputato opportuno, campagne marketing specifiche per i propri obiettivi commerciali.
Finanziamenti per aprire un allevamento di cani
Esistono fondi e contributi che il proprietario di un allevamento di cani può richiedere sia per avviare l’attività che per ricevere sostegno a livello economico quando l’attività risulta già in corso.
Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), ad esempio, è un organo che offre fondi da destinare ad imprese e attività facenti parte del settore agricolo. Per ottenere tali contributi non basta una semplice richiesta: si tratta infatti di fondi vincolati da specifici bandi, a livello sia statale che regionale, i quali vengono concessi dalla volontà degli Stati Membri che fanno parte dell’organizzazione.
Tali bandi sono emessi e regolamentati dalla legge n. 135/97, il cui scopo è quello di tutelare le fasce più deboli, ovvero i giovani e l’imprenditoria femminile, e di sostenere lo sviluppo delle aree rurali più svantaggiate.
Inoltre organizzazioni come la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) e la Coldiretti (Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti) offrono sempre valide opportunità e vantaggi agli allevatori e ai proprietari di attività agricole. Accedendo ai siti degli enti della propria Regione o località è possibile conoscere quali sono e quali possono essere quelle più consone alle nostre esigenze.
Conclusioni
Hai mai pensato di diventare un allevatore di cani? Questo articolo ti è stato utile? È riuscito a sanare i tuoi dubbi? Quali sono le conclusioni e le riflessioni che hai maturato al termine della lettura? Lascia un commento con la tua opinione o la tua testimonianza, se già svolgi questa professione, e aiutaci a creare una comunità di lettori che cercano le informazioni necessarie per iniziare una nuova avventura lavorativa con lo spirito giusto.
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