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Lavori golosi: aprire una Gelateria

Agli italiani piace il gelato. Complice l’innalzamento delle temperature, coni e coppette a uno o più gusti piacciono sempre di più a grandi e piccini, uomini e donne. E il gelato piace anche ai nutrizionisti.

Anche nei regimi dietetici più rigorosi, il gelato viene inserito perchè se mangiato con moderazione è un ottimo sostituto anche di un pasto purchè sia al gusto frutta e non cremoso perchè decisamente più calorico. D’estate (e non solo) insomma il gelato è grande protagonista delle nostre passeggiate in riva al mare per oltre 6 chilogrammi pro – capite (come rilevato dalla Coldiretti) e per un giro d’affari che coinvolge ben 40.000 laboratori artigianali diffusi su tutto il territorio.

Gelateria, come muovere i primi passi per l’apertura

Per iniziare a muovere i primi passi nell’affascinante mondo della gelateria, il consiglio è di leggere il libro di Andrea Soban, dal titolo Progetto Gelato che affronta proprio il tema dell’apertura e gestione di una gelateria.

L’autore offre molti spunti per la scelta della location (i requisiti del locale, l’indagine di mercato, il format) , la redazione del business plan (attrezzature, layout, arredamento) fino alla scelta dei gelati veri e propri che costituiscono l’offerta alla clientela e l’allestimento della vetrina. 

La prima cosa da chiedersi è la location dove iniziare la propria attività. Per una gelateria è fondamentale scegliere una zona di passaggio e ben trafficata, una zona vivace dal punto di vista commerciale perchè “uscire per andare a mangiare un gelato” è una vera e propria esperienza per il cliente.

gelato

Fondamentale sarà creare anche un’atmosfera piacevole: quindi massima attenzione anche all’arredo, all’ambiente interno ed esterno e all’attività di promoting attraverso pubblicità, promozione e anche organizzazione di eventi.

Per quanto riguarda l’attività vera e propria, si inizia sempre con una SCIA (Segnalazione di Inizio Attività) presso il Comune di riferimento e la predisposizione del piano HACCP, requisito obbligatorio per garantire igiene e sicurezza. Presso l’Agenzia delle Entrate ci si occuperà dell’apertura della posizione iva e poi si deve procedere alle necessarie disposizioni di legge per quanto riguarda INPS e INAIL per tutto il personale.

Per quanto riguarda la formazione, si diventa gelatai seguendo gli opportuni corsi di formazione predisposti da enti autorizzati e che rilasciano qualifiche valide e certificate, ma il suggerimento che preferiamo dare è anche quello di svolgere opportuni tirocini e periodi di formazione proprio sul campo per acquisire esperienza, sperimentare nuove suggestioni provenienti dalle novità gastronomiche e accrescere la passione per una professionalità che a dispetto di quanto si pensi, richiede competenza specifica.

Si pensi infatti alle sempre più nuove richieste del mercato per soddisfare esigenze specifiche come il gelato senza glutine e senza lattosio o ancora il gelato artigianale vegano e così via. Inoltre il gelataio che in prima persona investe nella sua attività deve anche saperne di gestione, marketing e conoscere tutti gli aspetti economici della propria attività o anche affidarsi a un consulente esterno che segua tutti gli aspetti gestionali. 

Aprire una gelateria in franchising

Può essere conveniente e avere certi vantaggi, anche aprire una gelateria in franchising. Le opportunità sono interessanti e la formula imprenditoriale del franchising piace sempre più  per la possibilità di contare su un marchio già avviato e noto. 

Crema & Cioccolato è il marchio che ha già affiliato 600 esercizi commerciali. L’investimento parte da 24.900 €  + iva per gelateria e caffetteria e da 19.900 € + iva per la sola gelateria. Il supporto in fase iniziale prevede anche un corso di formazione all’interno di un punto vendita della rete e la presenza di un tutor nella prima fase di apertura. 

Dario’s è il marchio nato dall’idea imprenditoriale di Dario Osella per offrire ai suoi clienti un prodotto genuino e di qualità. L’affiliazione richiede un contratto della durata di 5 anni, il pagamento di royalties all’affiliante e il conferimento dell’esclusività di zona, purchè l’attività sia localizzata in una zona di transito e ben conosciuta.

Anche Bacio Nero offre un’interessante opportunità nel mondo della gelateria: aprire un franchising con Bacio Nero significa un investimento iniziale di 5.000 € + iva, l’esclusività di zona e l’assistenza da parte dell’ufficio tecnico per tutta la procedura indispensabile per l’apertura.

gelati

Professione gelataio, costi e ricavi

Per quanto riguarda i costi bisogna considerare l’investimento iniziale fatto di locale (in proprietà o locazione vi sono costi come l’eventuale accensione di un mutuo o il canone di affitto) ed eventuali lavori di rimodernatura o messa  a norma di impianti elettrici, le spese generali per l’acquisto di attrezzature (da considerare anche il leasing per macchinari importanti), materie prime e costi di produzione, stipendi e contributi per il personale, costi per apertura posizione fiscale e societaria, costi per l’avviamento (marketing operativo), costi per utenze (acqua, luce, gas).

Per quanto riguarda i ricavi, essi rappresentano quanto rimane all’imprenditore al netto dei costi sopportati e dipendono da diversi fattori, in primis dall’entità dei costi fissi e variabili. Un buon business plan ha capacità previsionale e può stimare i margini di guadagno, tenendo conto che ci sono molte incognite o quanto meno fattori che dipendono dalla singola situazione, quale per esempio l’ipotesi che vi siano servizi aggiuntivi alla clientela (caffetteria, consegna a domicilio) che possono integrare il core business. In generale però, sarà necessario stabilire bene il prezzo di vendita reale al Kg rispetto al costo netto di produzione (food cost).

Contributi e agevolazioni per aprire una gelateria

Una volta chiaro quali siano i costi, le risorse e le stime dei margini di guadagno grazie alla realizzazione di un business plan, è possibile guardarsi intorno alla ricerca di agevolazioni e possibili contributi che possano supportare l’attività in fase di avvio.

Per quanto riguarda possibili contributi regionali (che variano dunque di regione in regione) sono spesso a fondo perduto  ovvero una percentuale alta del finanziamento non deve essere più restituita e il resto viene dilatato in comode rate con un finanziamento a tasso agevolato.

Interessanti anche i finanziamenti europei che offrono reali possibilità alle start up. Di norma questi vengono erogati sotto forma di contributi economici per ogni specifico progetto con copertura parziale dei costi previsti. 

Anna

Blogger e collaboratrice del network PUNTO Blog. Mi occupo principalmente di salute, diritti del lavoro e tutela dei consumatori.

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