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Cambiare vita: emigrare e lavorare alle Canarie

Le Canarie sono un arcipelago di isole di origine vulcanica, appartenente alla Spagna, e si collocano geograficamente al largo della costa africana nell’Oceano Atlantico. Sono 7 le isole di maggiori dimensioni: TenerifeFuerteventuraGran CanariaLanzaroteLa PalmaLa Gomera e El Hierro.

Il clima è di tipo mite e nel periodo più freddo dell’anno le temperature minime non scendono sotto i 15°. Le precipitazioni sono scarse e il clima oscilla tra il secco e l’umido, a seconda delle circostanze. Flora e fauna sono ricchissime e vantano specie tropicali alcune in via di estinzione. La principale attività economica si basa sul turismo.

Anche se politicamente fanno parte dell’Unione Europea, le isole si trovano al di fuori del territorio doganale dell’UE. Pertanto, prodotti come tabacco, carburanti o apparecchi elettronici sono più economici alle Canarie. Inoltre, si tratta della zona con più bassa pressione fiscale di tutta l’Europa. Tale regime agevolato è stato autorizzato a partire dal 2000 per favorire lo sviluppo sociale ed economico. Esso, comunque, per poter essere applicato richiede precisi requisiti in termini di valore da investire e creazione di nuovi posti di lavoro.

Cambiare vita

La maggior parte delle persone vive la propria vita nella città natale, o più spesso, entro i confini della propria Regione o comunque in Italia. Infatti, più che mai l’italiano è legato alle proprie origini e coltiva una marcata identità nazionale.

Ciò è confermato dai dati sul numero degli italiani residenti all’estero che risultano poco più di 5 milioni e rappresentano circa l’8% dei residenti in Italia. Il dato, riferito all’anno 2018, manifesta una tendenza crescente, soprattutto negli ultimi 12 anni.

Il “Rapporto Italiani nel Mondo 2018“, della Fondazione Migrantes, registra una maggioranza di uomini rispetto alle donne, che decidono di emigrare, quindi di spostare la propria residenza all’estero.

Tra gli emigrati, aumentano in misura più che proporzionale i soggetti aventi più di 50 anni d’età e le categorie più diffuse sono quelle dei disoccupati maturi e dei pensionati.

Sembra banale dire che la vita è una sola e che bisogna cercare di viverla al meglio delle proprie possibilità. Il punto è che se esistono migliori possibilità in un luogo diverso da quello in cui abbiamo creduto o programmato di vivere la nostra esistenza, perché non valutare l’ipotesi di cambiare? Se, infatti, con le stesse risorse si può condurre una vita migliore e più agiata in un altro paese (del mondo) e se non sussistono cause ostative, perché no?

La tentazione di sfuggire alla pressione fiscale italiana, alla mancanza di opportunità oppure se avete il coraggio di provare a fare un salto di qualità, la prima ipotesi da studiare è quella di vivere e lavorare alle Canarie.

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Il processo di emigrazione

Ottenere in N.I.E.

Il N.I.E. è quello che serve per cercare di stabilirsi alle Canarie per motivi di lavoro. Si tratta del Numero di Identificazione dello straniero ed equivale al nostro codice fiscale. Il N.I.E. identifica, senza possibilità di errori, il soggetto e lo rende abile allo svolgimento di attività giuridicamente rilevanti, come prendere in affitto una casa, firmare un contratto di lavoro, aprire un conto in banca, comprare un’auto e così via.

Per ottenere il N.I.E. è necessario recarsi presso il Commissariato di Polizia spagnolo e compilare l’apposita modulistica. Dopo il pagamento della tassa, che attualmente non supera i 10 euro, si ritorna in Commissariato per ritirare il N.I.E.. Esso ha validità di 3 mesi e si chiama comunemente N.I.E. bianco perché provvisorio.

Al termine dei 3 mesi, esso non potrà più essere utilizzato a meno che non si abbia diritto al rilascio del N.I.E. verde, cioè quello definitivo che viene rilasciato solo a chi dimostra di avere un contratto di lavoro.

Iscriversi all’AIRE

Il rilascio del N.I.E. verde è subordinato al trasferimento della propria residenza in territorio spagnolo. A questo proposito, l’emigrato dovrà provvedere a richiedere l’iscrizione all’anagrafe degli italiani residenti all’estero.

Il servizio online, disponibile alla pagina dei servizi telematici della Farnesina, consente di richiedere l’iscrizione all’AIRE (Anagrafe Italiani residenti all’estero) che è obbligatoria ai sensi della L. 470/1988 per i cittadini che trasferiscono la propria residenza all’estero per periodi superiori a 12 mesi. Invece, non devono iscriversi all’AIRE: coloro che si recano all’estero per un periodo inferiore ad un anno, i lavoratori stagionali, i dipendenti dello Stato in servizio all’estero, che svolgono relazioni diplomatiche. I militari italiani in servizio presso la NATO nelle sedi estere.

I documenti necessari per procedere con l’iscrizione sono: documento d’identità in corso di validità, oltre a quello degli eventuali familiari conviventi e la documentazione comprovante la residenza nella circoscrizione consolare. Per tutte le informazioni e per conoscere eventuali ulteriori documenti necessari, si consiglia di visitare il sito della Sede Consolare competente.

La residenza in Spagna viene rilasciata in tutti i casi in cui si può dimostrare, anche alternativamente, di:

  • Avere un lavoro (dipendente o autonomo) e quindi un’entrata finanziaria stabile;
  • Avere dei risparmi sufficienti da poter vivere e stipulare un’assicurazione sanitaria; 
  • Avere una pensione.

Se si chiede la residenza, è necessario anche possedere una proprietà immobiliare oppure un contratto di affitto.

Il sistema sanitario alle Canarie

Il sistema sanitario spagnolo assicura gratuitamente solo l’assistenza medica di base. Quindi attraverso la Tessera Sanitaria Europea (TSE) si ha diritto all’assistenza del medico di famiglia presso i centri sanitari o a domicilio e all’assistenza di pronto soccorso presente nei centri ospedalieri. Qualora fosse necessario l’intervento di uno specialista o il ricovero in una struttura specialistica, sarà necessario stipulare una polizza sanitaria che copra le spese.

Vantaggi e possibili occupazioni

Iniziamo col dire che il costo della vita è più basso che in Italia, ed è più basso anche della Spagna.

Le Isole Canarie costituiscono la parte più remota dell’Europa e godono di una pressione fiscale agevolata al fine di stimolare nuovi investimenti, insediamenti e nuove attività economiche. 

L’IVA non esiste e l’imposta analoga non supera il 7%.

Il clima è mite con temperature medio-alte per tutto l’annoSi spende di meno anche perché diversi servizi, come il riscaldamento, non sono necessari. Rispetto al passato, però, inizia a diventare più problematico trovare facilmente lavoro, soprattutto nelle due isole principali, Tenerife e Gran Canaria. Questo perché l’esodo, non solo degli italiani, va avanti senza sosta da alcuni decenni. Infatti, le statistiche evidenziano numeri impressionanti: di coloro che decidono di andare a vivere alle Canarie, circa il 78% è composto da chi possiede una rendita fissa o una pensione e che, quindi, non ha preoccupazioni relative al lavoro da trovare. La restante parte è, comunque, composta da disoccupati maturi ultracinquantenni, quindi collocati in una categoria lavorativa non proprio agevole.

Da considerare anche i mestieri che si possono svolgere. Essendo un luogo turistico che attrae migliaia di visitatori all’anno, il miglior impiego è senz’altro quello nel settore turistico-ricettivo e alberghiero o commerciale.

Da non trascurare i lavori negli impianti balneari, che hanno vita lunga e non relegati ai soli mesi estivi. Potrete puntare a diventare istruttore di nuoto o surf oppure dedicarvi al mercato immobiliare, che è in piena espansione. L’altra professione di cui è alta l’offerta è quella dell’operatore socio sanitario, dato dall’età media particolarmente alta dei residenti. Inoltre, la lingua non è così diversa dall’italiano e si riesce a impararla velocemente e senza troppe difficoltà. I collegamenti sono ottimi, dati i flussi continui anche dall’Italia. 

A questo punto dovete chiedervi se volete mettere in pratica ciò che diceva Rita Levi Montalcini: “Meglio aggiungere vita ai giorni che non giorni alla vita“. 

Anna

Blogger e collaboratrice del network PUNTO Blog. Mi occupo principalmente di salute, diritti del lavoro e tutela dei consumatori.

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