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Come si diventa chef a domicilio: consigli pratici per diventare un professionista

Tra le eccellenze italiane l’arte culinaria è ciò che ci distingue in tutto il mondo. La cucina regionale del Made in Italy è apprezzata a livello planetario, e molti Italiani hanno una vera e propria passione per i fornelli.

Non sono solo le donne a preparare deliziosi piatti della tradizione o novità che, spesso, scaturiscono dalla fantasia: molti uomini nel nostro paese sono eccellenti cuochi, veri maestri di cucina anche se in casa propria.

Alcuni sognano di aprire un ristorante, ma con i tempi che corrono, e più in generale, con le spese che è necessario affrontare, l’idea vincente può essere la via di mezzo. Quale? Diventare chef a domicilio! Una soluzione che nel resto d’Europa è già realtà da alcuni anni.

Volendo utilizzare un diverso termine, si può anche dire che questo tipo di figura professionale è uno chef itinerante, un professionista che offre il servizio di cucina recandosi dai clienti. L’esatto opposto di ciò che accade al ristorante.

Se l’idea ti stuzzica, se ti piacerebbe trasformare la passione per la cucina in un lavoro, senza dover investire per l’apertura di un locale di ristorazione, questa guida è ciò che ti serve. Scoprirai cosa fare per iniziare, consigli utili per promuovere la tua attività e molto altro ancora, senza dimenticare le normative in vigore in materia fiscale.

Chef a domicilio: che cosa significa?

Anche se hai la passione per cucinare, e ti stai incuriosendo sull’opportunità di far diventare il tuo hobby un vero lavoro, forse non sai davvero cosa significhi fare lo chef a domicilio.

Si tratta di un lavoro di tipo autonomo per cui è necessaria l’apertura della partita Iva ed essere in possesso di altri requisiti e di alcune certificazioni professionali.

Ci sono anche diversi vantaggi da considerare per chi sceglie di lavorare come cuoco freelance.

Innanzitutto, non si deve sottostare a orari di apertura e chiusura di un’attività, la qual cosa rende anche liberi di poter considerare un altro lavoro da abbinare a quello di chef. Inoltre, la maggiore libertà permette di decidere anche per chi lavorare, e in quali zone della città.

Si tratta di un lavoro molto creativo, che si svolge presso il domicilio dei clienti o presso i luoghi indicati dalla clientela, che possono anche essere location appositamente affittate per un evento, un party, una festa privata.

Anche le aziende sono interessate a questo tipo di figura professionale, dal momento che ricevimenti ed eventi sono abbastanza frequenti negli ambienti professionali, e avere  uno chef che si dedichi alla preparazione dei pasti diventa un fiore all’occhiello dell’impresa, che può offrire un’esperienza particolare ai propri ospiti.

Mansioni dello chef a domicilio

Per lavorare come chef a domicilio non basta saper cucinare bene e con creatività. Si tratta di una vera e propria professione, e come tale necessita di una vera organizzazione e programmazione.

Ecco una lista di cose che uno chef a domicilio deve saper fare per la sua attività autonoma:

  • Creare i menù
  • Preparare un preventivo
  • Organizzarsi per far conoscere l’attività

Sono i tre punti fondamentali per poter sviluppare la propria micro impresa, senza i quali non si può sperare di avere successo.

Alcuni chef che lavorano a domicilio, e che conoscono bene anche alcune ricette della cucina internazionale, propongono menù diversificati. Altri ancora attendono di ricevere le richieste della clientela, che può desiderare che lo chef prepari determinati manicaretti.

Ci si può anche specializzare nella preparazione a domicilio di dolci oppure solo di primi piatti, ma la richiesta è maggiore per coloro che sono in grado di preparare un pasto completo, dall’antipasto al dolce.

La clientela

In altri Paesi è abbastanza diffuso l’uso dello chef a domicilio per farsi preparare i pasti. Single, ma anche coppie e nuclei familiari, non di rado si appellano alle capacità culinarie di questi professionisti che risolvono pranzi, cene ed eventi speciali.

In Italia si tratta di una figura ancora poco nota, ma anche per questo con maggiori opportunità che l’attività abbia successo.

La clientela non è solo di tipo privato, perché è possibile introdursi nel settore delle aziende e anche in quello degli eventi.

Corsi di formazione per chef

Anche se la passione a volte è tutto, non basta per svolgere una professione. E’ meglio quindi mettere in cantiere la partecipazione a un buon corso di cucina, che qualifichi maggiormente la propria attività.

In Italia non mancano corsi di specializzazione nelle arti culinarie, e si va dalle accademie di cucina ai corsi da remoto.

Tra le organizzazioni migliori che propongono corsi di formazione per diventare chef con tanto di diploma finale, eccone alcune:

Come avviare l’attività di chef a domicilio

Come già accennato in precedenza, non basta aver passione per la cucina, ma è necessario essere in regola con la normativa fiscale in vigore e non solo.

Ecco le pratiche da svolgere per avviare l’attività di chef a domicilio:

  • Ottenere l’abilitazione per la somministrazione di alimenti e bevande frequentando un corso di quelli organizzati dalla Camera di Commercio della provincia di residenza per
  • Dimostrare di aver lavorato per almeno due anni nei cinque anni precedenti all’avvio dell’attività come cuoco presso un locale di ristorazione
  • Frequentare un corso di sicurezza alimentare di quelli organizzati dalla ASL di riferimento
  • Iscrizione alla Camera di Commercio
  • Apertura della Partita I.V.A. come libero professionista
  • Codice Ateco per chef a domicilio: è il codice che identifica questo tipo di attività economica

ATTENZIONE: è consigliabile rivolgersi a un commercialista per espletare le pratiche relative all’apertura della partita I.V.A. e anche per la scelta del codice Ateco e, in generale, per ottenere qualche informazione maggiore per ciò che riguarda gli oneri fiscali.

Consigli pratici per pubblicizzare l’attività di chef itinerante

Passiamo ora alla parte relativa alla promozione dell’attività di chef a domicilio. È necessario farsi conoscere dai potenziali clienti, e come si dice da sempre “La pubblicità è l’anima del commercio”.

Con le moderne dinamiche di comunicazione, oggi i mezzi a disposizione non mancano, e spesso non è necessario rivolgersi a esperti del settore pubblicitario, si può anche far da sé.

Il primo consiglio utile, per promuovere l’attività di chef a domicilio, è quello di creare una pagina sui social network come Facebook, Twitter e Instagram, e invitare tutti i propri followers a seguirla.

Mettere anche in cantiere l’idea di aprire un blog o un sito web, attraverso il quale descrivere i servizi offerti, pubblicare dei menù creati per spiegare il tipo di piatti che si propongono e senza dimenticare di inserire i dati per essere contattati o di inserire un modulo di contatto. Sul sito si può anche integrare un modulo per le richieste di preventivo.

È importante che sia le pagine sui social, sia i blog o si siti web, siano ricchi di immagini e anche video. Un’idea vincente può essere quella di pubblicare video che riprendono lo chef mentre prepara i suoi piatti.

Se l’attività è già avviata, una buona pratica è quella di pubblicare le recensioni dei clienti: danno il metro delle proprie capacità culinarie alla potenziale nuova clientela.

Quanto si guadagna

I prezzi finali dipendono da tanti fattori: la preparazione professionale dello chef, il numero di commensali, il tipo di preparazione…

La media va dai 300/500 euro per una cena completa, a oltre 8.000 euro per la preparazione di una cena particolare, di un evento o di un party e con molti invitati.

Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica.
Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche.
Già giornalista del quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità
Collabora con altre testate di informazione
Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog.
Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it
Sociologa
Esperta di comunicazione
Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto
I suoi libri sono in vendita su Amazon

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