L’Hair Stylist è lo specialista in taglio e acconciature, per regalare ai capelli un nuovo stile o per mantenerlo. Spiegare la professione dell’hair stylist equivale a spiegare l’evoluzione del lavoro del parrucchiere. Si tratta di un modo nuovo per definire un mestiere che affonda le proprie origini nel passato, ma con qualche novità.
Non si può evitare di dire che, non di rado, il lavoro del parrucchiere era un impiego scelto da coloro che non ambivano a proseguire gli studi e desideravano collocarsi immediatamente sul mercato del lavoro, in un ramo che garantiva di lavorare quotidianamente. In antichità, in realtà, il parrucchiere era colui che si occupava di confezionare le parrucche, richieste dalle persone per nascondere la propria calvizie o in sostituzione dei propri capelli.
Oggi l’hair stylist è un parrucchiere moderno, attento alle nuove tendenze e alle nuove esigenze che le persone hanno maturato in una società sempre più attenta alla cura dell’immagine, per la crescita del suo valore.
In questo articolo si parla di:
L’importanza dello Hair Stylist
L’importanza sempre maggiore attribuita all’aspetto nella società odierna, rende l’hair stylist non un semplice parrucchiere, ma un consulente estetico in grado di consigliare il miglior stile a ciascuna persona, a seconda della forma viso, della qualità dei capelli e della personalità, tutte caratteristiche che ci rendono unici. Non solo, è lo specialista in grado di suggerire le nuove tendenze in voga nel resto del mondo e di prescrivere trattamenti personalizzati su misura per la propria capigliatura.
La bellezza dei capelli, infatti, ha un peso importante nella valutazione dell’aspetto in termini complessivi. Non devono essere solo corposi, lucenti, di taglio e lunghezza giusti, ma devono anche essere sani. L’hair stylist, pertanto, deve pensare anche a quello, alla salute dei capelli e del cuoio capelluti, per evitare che si rovinino con trattamenti troppo aggressivi e ripetuti nel tempo. Quindi non è neanche detto che il cliente debba essere sempre accontentato, ma lo specialista dovrà valutare il trattamento migliore anche in rapporto allo stato della chioma.
Come diventare Hair Stylist
L’ordinamento giuridico italiano unifica le varie figure professionali che operano in questo settore, quindi sia parrucchiere che barbiere, in una unica: l’acconciatore. La legge di riferimento è la n. 174/2005 che definisce, ai sensi dell’art. 2, l’attività professionale come comprendente
“tutti i trattamenti e i servizi volti a modificare, migliorare, mantenere e proteggere l’aspetto estetico dei capelli, ivi compresi i trattamenti tricologici complementari, che non implicano prestazioni di carattere medico, curativo o sanitario, nonché il taglio e il trattamento estetico della barba, e ogni altro servizio inerente o complementare.”
Per esercitare questo mestiere è necessario conseguire l’abilitazione professionale mediante superamento di un esame tecnico-pratico che deve essere preceduto, come stabilito dall’art. 4 della medesima legge, alternativamente:
- dallo svolgimento di un corso di qualificazione della durata di due anni, seguito da un corso di specializzazione di contenuto prevalentemente pratico ovvero da un periodo di inserimento della durata di un anno presso un’impresa di acconciatura, da effettuare nell’arco di due anni;
- da un periodo di inserimento della durata di tre anni presso un’impresa di acconciatura, da effettuare nell’arco di cinque anni, e dallo svolgimento di un apposito corso di formazione teorica; il periodo di inserimento è ridotto ad un anno, da effettuare nell’arco di due anni, qualora sia preceduto da un rapporto di apprendistato ai sensi della legge 19 gennaio 1955, n. 25, e successive modificazioni, della durata prevista dal contratto nazionale di categoria.
I corsi di formazione e specializzazione e le modalità di svolgimento dell’esame di abilitazione sono tutti elementi di competenza delle singole Regioni. L’accesso ai corsi è consentito a coloro che hanno assolto l’obbligo scolastico. Il nucleo teorico fondamentale dei corsi, che preparano al superamento dell’esame finale, dovrebbero comunque fornire le conoscenze necessarie in materia di:
- Chimica, cosmetologia e igiene;
- Anatomia, fisiologia e dermatologia.
- Cultura generale e disciplina del lavoro;
- Fisica applicata e teoria delle apparecchiature;
- Lingua inglese per acconciatori;
- Laboratori pratici diretti a conoscere e utilizzare correttamente gli shampoo, fare la messa in piega;
- Permanente, divisione in settori, gradi e montaggio;
- Colore e tricologia, studio del capello e della cute, preparazione, protezione e applicazione del colore, decolorazione, tipi di tinture, colpi di sole, bagni di luce, meches e riflessanti;
- Tecniche manuali e non manuali di taglio e acconciatura per le varie occasioni.
Una volta che si è conseguita l’abilitazione non resta che richiedere l’autorizzazione al proprio Comune, che dovrà accertare il possesso del titolo abilitante all’esercizio della professione e, naturalmente, l’osservanza delle vigenti norme sanitarie.
Come iniziare e prospettive di lavoro
Un buon hair stylist dovrebbe anche possedere alcune doti personali, irrinunciabili nel lavoro che si intende svolgere. Ad esempio, la capacità di ascolto, cioè il riuscire a comprendere i gusti e le richieste del cliente per indirizzarlo verso risultati adatti al viso e alla personalità posseduti. Inoltre, bisogna essere creativi e fantasiosi e in grado di rinnovarsi in termini di tendenze e tecniche per stare al passo con i tempi.
Necessario è un ottimo senso estetico. Ovviamente tutto ciò deve essere accompagnato dalla propensione verso l’attività d’impresa e dalla capacità di promuoversi per agire in un settore in cui vi è molta competizione. L’aggiornamento in questo settore è fondamentale per distinguersi e fornire un valore aggiunto. Ottime doti relazionali per instaurare un rapporto di fiducia con il cliente, completano il profilo professionale.
Entrare a far parte di realtà già avviate è il modo migliore per iniziare questa professione, per il fatto che solo con il tempo e l’esperienza ci si potrà affinare e migliorare e, alla fine, decidere di mettersi in proprio. Si potrà decidere di diventare autonomi, almeno dopo un periodo che va dai tre ai cinque anni, durante i quali si è lavorato come dipendente. Quindi si presumono guadagni iniziali più contenuti, rispetto alle prospettive economiche decisamente migliori in caso di attività autonoma.
Il mercato è dinamico ed in continua evoluzione e fornisce ottime possibilità di collocazione anche nel nostro Paese. Infatti, secondo la banca dati delle professioni gestita da Excelsior Unioncamere, è misurato nel 39% il grado di difficoltà a reperire figure professionali adeguate. La fascia d’età più in voga, per assunzioni a tempo determinato o per forme di apprendistato (per il 79% del totale delle assunzioni rilevate nel 2017), è quella compresa fra i 18 e i 35 anni.
Il lavoro è molto gratificante anche perché permette di esternare la propria creatività e consente di migliorare il benessere e l’umore delle persone, soddisfatte del proprio aspetto.
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