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Come entrare nella Polizia Municipale: concorso e carriera da vigile urbano

La figura professionale dell’agente della Polizia Municipale, o vigile urbano, come è conosciuto ai più, è fondamentale per il corretto funzionamento cittadino, che sia essa una grande città o una ristretta comunità di persone. Nel contesto urbano esistono tantissime regole e norme da rispettare, ad esempio il traffico automobilistico, tutte le questioni legate ai mercati rionali e i luoghi e gli orari di parcheggio.

Un bravo vigile urbano conosce bene ognuna di queste regole e si adopera affinché tutte siano messe in pratica dai cittadini per il benessere comune. In altre parole il vigile urbano si occupa di vigilare e garantire la sicurezza in tutti i luoghi pubblici del suo territorio di competenza. 

Per arrivare a tale traguardo professionale è necessario superare un Concorso Pubblico e l’iter da completare è molto simile a quello necessario per entrare in un qualsiasi Corpo delle Forze Armate.

In questo articolo affronteremo tutte le tematiche relative alla professione del Vigile Urbano, iniziando con un approfondimento in merito alla storia di questo Corpo, proseguendo poi con l’analisi dei reparti e delle attività svolte.

Dedicheremo poi alcuni paragrafi a tutti gli aspetti relativi al Concorso Pubblico, alle prospettive di carriera, al settore volontariato del Corpo e alle prospettive di guadagno

La storia della Polizia Municipale

A differenza di altri Corpi facenti parte delle Forze Armate, il vigile urbano è una figura professionale che affonda le sue radici in un periodo molto precedente all’Unificazione dell’Italia.

In modo o nell’altro il vigile è sempre esistito: tutti, le piccole realtà locali, i comuni e le città, avevano bisogno di una persona che avesse le giuste qualità per mantenere l’armonia e il benessere della comunità, tant’è vero che i documenti più antichi che parlano dei Vigili Urbani, o perlomeno di qualcosa di molto simile, risalgono al 29 d. C., durante il periodo imperiale dell’Antica Roma.

Fu infatti l’Imperatore Cesare Augusto a chiedere l’istituzione di due organi di vigilanza (che i Latini chiamavano Cohortes). Il primo reparto aveva il compito di pattugliare la città durante la notte (e per questo venne chiamato Vigilum), mentre il secondo aveva il compito di sorvegliarne le mura esterne, al fine di contrastare rapidamente eventuali attacchi nemici.

Non si trattava di militari, erano uomini addestrati esclusivamente a tale scopo, ed erano coordinati da una figura dalle capacità giuridiche, il Praefectus Vigilum. Nel 312 d. C questi organi furono sciolti e per lungo tempo i vigili non fecero più la loro comparsa. 

Il Vigile Urbano dal Medioevo ai giorni nostri

Durante tutto il periodo medievale la polizia era soltanto locale e si spostava all’interno di feudi e piccoli villaggi, rispondendo agli ordini impartiti dal feudatario e facendo in modo che venissero messe in pratica le sue volontà, compresa la riscossione dei tributi.

Per conoscere le prime vere forme di Polizia Locale dobbiamo attendere fino alla metà dell’800: nel 1852 venne formata la Polizia Locale nel Granducato di Toscana, nel 1853 il Corpo delle Guardie Municipali a Genova e nel 1861 i Drappelli delle Guardie Municipali Torinesi.

Alla fine dell’800 nascono le Guardie Comunali, piccoli organi locali aventi già all’epoca la medesima funzione della Polizia Municipale. Esse operavano secondo le regole della comunità, per volontà del Sindaco della cittadina di pertinenza.

l concetto di “Vigile Urbano” con questa nomenclatura inizia ad essere presente a partire dal ‘900: fu un titolo che il Corpo portò subito con grande orgoglio, in quanto descriveva appieno il ruolo svolto. Per ulteriori approfondimenti è possibile trovare un’intera pagina dedicata sul sito ufficiale della Polizia Municipale.

I reparti principali della Polizia Municipale

Come tutti gli altri Corpi delle Forze Armate anche la Polizia Municipale presenta delle suddivisioni interne in reparti. Tuttavia in questo caso la situazione è differente: essendo la Polizia Municipale una realtà locale, ogni comune o città avente un comando di Polizia Municipale presenta i suoi reparti e le sue specializzazioni.

L’elenco che segue riporta i reparti più frequenti nei vari Comandi di Polizia Municipale presenti sul territorio italiano:

  • Centrale Operativa: è la base operativa che coordina tutte le attività degli altri reparti in base anche in base alle necessità della comunità e alle chiamate emergenziali ricevute;
  • Reparto Radiomobile: si occupa di tutte quelle situazioni locali che necessitano di intervento repentino o di pronto soccorso, ad esempio incidenti stradali, emergenza stradale in genere e quando c’è bisogno di maggiore tutela e coordinazione del traffico urbano (eventi, fiere ecc..);
  • Reparto di Polizia Giudiziaria (che può interessare il Tribunale in senso generale o quello dei minori): si occupa di aspetti di natura giudiziaria di ordine locale;
  • Reparto di Polizia Commerciale: si occupa del controllo delle attività commerciali locale, in modo tale che queste siano a norma;
  • Reparto territoriale: ogni Comando può avere più di uno di tali reparti e possono svolgere diverse funzioni in una determinata zona (ed esempio un quartiere cittadino);
  • Reparto di Sicurezza Urbana: lo scopo è il mantenimento dell’ordine pubblico e della sicurezza all’interno della città/comune;
  • Reparto Stradale: lo scopo è evitare incidenti di natura stradale, assicurandosi che i conducenti di automobili e di altri veicoli rispettino le regole della strada;
  • Reparto di Polizia Edilizia: svolte attività di controllo in merito alle strutture edilizie, al fine di combattere l’abusivismo edilizio locale.

Oltre a questi reparti più generici ogni Comando può decidere di aggiungerne altri più specifici, in base alle esigenze locali.

Di cosa si occupa il vigile urbano?

Un vigile è un professionista pubblico i cui compiti sono molteplici. Esso infatti è un ufficiale vero e proprio della Polizia e le sue mansioni possono essere raggruppate e sintetizzate in tre macro categorie:

  • gestione e controllo stradale, ovvero attività di pattugliamento stradale (che siano esse a piedi o a bordo delle autovetture del Comando) per evitare infrazioni del codice della strada, di controllo del traffico urbano, in prossimità di strisce pedonali o semafori, di pronto intervento in caso di incidenti stradali e, all’occorrenza, di disposizione di multe a chi trasgredisce le regole della strada;
  • attività di natura amministrativa: si tratta di attività d’ufficio, più comunemente la verbalizzazione delle multe (anche se il Comando può decidere di svolgere altra attività di natura amministrativa in base alle necessità locali);
  • controllo e tutela dei luoghi pubblici: al fine di verificare ogni attività svolta su luogo pubblico, in caso di bar, locali o negozi, ad esempio la regolarità di una licenza di vendita, la disposizione di tavoli e sedie all’aperto, la conservazione ottimale delle merci, in particolari quelle alimentari e il controllo del rispetto delle norme igienico-sanitarie.

Come diventare un Vigile Urbano

Per aspirare a tale professione è necessario superare un Concorso Pubblico. Esso è indetto dal Comune e il suo bando viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ogni volta che il Comune ritiene opportuno l’inserimento presso il proprio Comando di nuovo personale qualificato.

Un metodo efficace per conoscere la presenza di nuovi bandi di concorso è quello di iscriversi alla newsletter del sito ConcorsiPubblici.com. Esso riguarda tutti i Concorsi Pubblici presenti sul territorio italiano al momento della propria ricerca: ti permetterà di sapere quando un concorso è stato inserito, procedendo di conseguenza con la candidatura.

Prima di diventare un agente della Polizia Municipale e superare il concorso è importante conoscere tutti gli aspetti a riguardo, ovvero i requisiti da rispettare e soprattutto gli aspetti che costituiscono il concorso stesso, ovvero i test e le materie che dovranno essere affrontate.

Nei prossimi paragrafi avremo modo di conoscere nel dettaglio quali sono i requisiti minimi richiesti, le prove da superare e le discipline sul quale verteranno le domande poste.

Requisiti minimi per affrontare il concorso per Vigile Urbano

Per poter affrontare il concorso da vigile urbano è necessario essere in possesso di determinati requisiti che elenchiamo di seguito:

  • avere cittadinanza italiana, oppure, essere un cittadino di un paese dell’Unione Europea;
  • essere maggiorenni ma non aver superato i 40 anni di età;
  • godere appieno dei diritti civili e politici;
  • non aver ricevuto condanne di natura penale;
  • avere idoneità fisica e mentale per le attività svolte all’interno del Corpo e per il porto d’armi;
  • non essere mai stati destituiti o licenziati da un impegno pubblico o da un’attività di Pubblica Amministrazione;
  • possedere la patente B;
  • aver conseguito almeno il diploma di maturità.

Da ricordare che è considerato un aspetto preferenziale, la conoscenza (livello intermedio) di una lingua straniera, tra inglese, spagnolo e tedesco e il possesso delle conoscenze di base dei moderni sistemi informatici.

Infine, per tutti coloro che sono nati entro la fine del 1985, è importante aver svolto il servizio di leva obbligatoria.

Il concorso pubblico per diventare Vigile Urbano

Aspetto da ricordare è che il concorso da superare è sempre bandito da un Comune e non dallo Stato italiano, pertanto le prove possono presentare domande differenti, a seconda delle sedi e delle necessità del Comando in questione.

In tutti i casi il concorso di suddivide in tre prove, ovvero quella scritta, quella orale e quella di preselezione. Quest’ultima non è sempre presente e la troviamo solo quando il numero di posti liberi è molto limitato. 

La prova di preselezione

Le domande della prova di preselezione presentano tematiche di natura giuridica e di cultura generale. Per superare tale prova e accedere a quelle ufficiali è fondamentale conseguire un punteggio minimo di 21/30.

Se la commissione ha dei dubbi e molte persone hanno raggiunto o superato tale risultato verranno presi in considerazione le competenze e i titoli di studio ottenuti di ogni candidato. Inoltre in questo passaggio ogni aspirante Vigile Urbano sarà sottoposto a specifiche visite mediche per l’accertamento dell’idoneità fisica e mentale.

La prova scritta e la prova orale

Superata la prova di preselezione si accede alla prova scritta.

Essa è strutturata a seconda delle necessità della commissione e del Comune. Si possono trovare le classiche domande a scelta multipla, in alcuni casi con la richiesta di un breve commento alla risposta scelta, ma è anche possibile trovare il titolo per la stesura di un tema inerente ad un argomento specifico (ad esempio la simulazione di un verbale).

Per quanto riguarda la prova orale i temi saranno gli stessi della prova scritta. Inoltre alcune domande di prassi verteranno sullo Statuto Comunale.

Le discipline trattate nel Concorso

Il concorso pubblico per diventare Vigile Urbano è composto da alcune discipline e tematiche particolari, soprattutto se ci riferiamo alla prova scritta.

Essa infatti rappresenta lo scoglio più difficile da superare per il candidato, in quanto le domande della prova orale hanno tematiche molto simili a quelle della prova scritta. In altre parole superata al meglio la prima prova, quella successiva dovrebbe risultare una strada tutta in discesa.

È quindi importante studiare precedentemente e in modo approfondito tutti gli argomenti d’esame, magari con un buon anticipo, in modo tale da non farsi prendere dall’ansia quando si scoprono le date delle prove. 

Ciò che viene chiesto da entrambe le prove è suddiviso in due macro aree: la prima riguardante le discipline istituzionali e la seconda riguardante le discipline specifiche, differenti a seconda del reparto e delle attività che il candidato svolgerà quando avrà ricevuto la nomina di vigile urbano.

Le discipline di carattere istituzionale possono riguardare diritto penale, diritto processuale penale, diritto amministrativo, diritto costituzionale, diritto civile e diritto degli enti locali.

Le discipline specifiche invece possono riguardare la legislazione ambientale, la legislazione dell’infortunistica stradale, la disciplina del commercio e della somministrazione di bevande alcoliche, la legislazione del codice stradale, la legislazione edilizia e urbanistica e la legislazione di pubblica sicurezza.

Prospettive di carriera di un Vigile Urbano

Le prospettive di carriera all’interno del Corpo della Polizia Municipale sono davvero ottime. Al termine del superamento di un primo concorso verrai inserito nel Comando del Comune che ha pubblicato il bando e in seguito, con il superamento di altri concorsi, potrai accedere a livelli più alti, come quello di Comandante o Ufficiale.

Questi concorsi, quelli successivi al primo, sono interni, il ché significa che non vengono pubblicati online, ma vengono comunicati all’interno del Comando agli interessati, i quali potranno prepararsi per le due prove, quella scritta e quella orale. 

I concorsi interni per accedere ai gradi maggiori

Anche per accedere ai concorsi interni è necessario essere in possesso di determinati requisiti, sia di natura fisica, che mentale: ti verrà richiesto l’accertamento di tali facoltà attraverso dei test psico-attitudinali.

Inoltre ti verranno richieste prove che necessitano di particolare sforzo fisico e di concentrazione, come guidare nel traffico cittadino per lunghe ore o attuare un rapido piano di soccorso in caso di emergenza (infortuni di vario tipo, incidenti stradali o situazioni di pericolo).

Da ricordare che per accedere ai concorsi interni, visto che quest’ultimi danno accesso sia a cariche più alte sia a stipendi e responsabilità maggiori, è necessario essere in possesso di una laurea, che sia preferibilmente scelta tra quella in Scienze Politiche, in Giurisprudenza o in Economia e Commercio. 

Volontariato nella Polizia Municipale

Anche nel caso della Polizia Municipale esiste una realtà, o per meglio dire molte realtà a seconda del Comune d’appartenenza, di natura volontaria. In tal caso non si parla di Polizia Municipale, bensì di Polizia Locale.

Le persone coinvolte sono da considerarsi assistenti, ausiliari che aiutano il Corpo di Polizia Municipale di zona, adempiendo alle medesime mansioni. In particolare la Polizia Locale Volontaria si occupa di:

  • mantenere la sicurezza stradale, con stazionamenti presso le strisce pedonali e varchi stradali in momenti della giornata in cui l’affluenza è maggiore;
  • svolgere attività volte alla tutela e la salvaguardia del territorio;
  • agevolare le azioni di attraversamento nelle zone pedonali vicine a istituti scolastici, luoghi in cui sono più presenti i bambini accompagnati dai loro genitori;
  • collaborare con il Corpo di Polizia Municipale per la diffusione delle regole utili per mantenere alta la sicurezza stradale e nei luoghi pubblici.

I requisiti, il documento di adesione e l’accesso al corso formativo

Per far parte del Corpo Volontario della Polizia Locale del proprio Comune è necessario compilare il documento di adesione, che può essere reperito online nel sito dello stesso, sotto una voce come “Assistenti Civili”, “Ausiliari della Polizia” e simili. Inoltre è necessario essere in possesso di alcuni requisiti, tra cui:

  • essere un cittadino italiano o almeno facente parte dell’Unione Europea;
  • essere residente, al momento della domanda, nel Comune in questione;
  • aver raggiunto la maggiore età (18 anni compiuti);
  • possedere l’idoneità psico-fisica richiesta per svolgere l’attività di Assistente Civile.

Quando il documento sarà stampato, compilato (con i propri dati anagrafici e la conferma dei requisiti minimi richiesti) e firmato dovrà essere recapitato al Comune. In altre parole il documento finirà nelle mani del Sindaco, che ha la facoltà di confermare, con il contributo dei membri di maggior rilievo gerarchico del Comando, la possibilità di operare in tal senso.

Al termine di tale preselezione i candidati saranno chiamati a svolgere un colloquio motivazionale (di norma con una commissione apposita), al fine di valutarne l’effettiva idoneità fisica e mentale.

Al termine di tale colloquio è necessario svolgere un corso formativo professionale (di solito circa 30 ore) presso il Comando della Polizia Municipale di appartenenza.

Tutti questi aspetti, ovvero il regolamento atto a diventare Assistente Civile ( composto da i requisiti, l’accettazione, i doveri, le mansioni svolte e il luogo e la modalità di svolgimento del corso formativo) è di norma scaricabile in formato pdf direttamente dal sito del Comune scelto. 

Prospettive di guadagno per un vigile urbano

Infine dedichiamo qualche parola di questo articolo al guadagno a cui un vigile urbano può aspirare. Ebbene in tal caso non c’è una risposta univoca: non si tratta di qualcosa di stabilito a livello statale, come per tutti gli altri Corpi delle Forze Armate, bensì a livello comunale.

Inoltre esistono vari aspetti che possono far modificare il compenso mensile di un vigile, in primis il grado, se è un ufficiale oppure no, ma anche il ruolo svolto (le mansioni di cui si occupa), l’indennità/ la carriera maturata (se opera da molto o da poco tempo in un determinato Comando di Polizia) e il livello professionale raggiunto, di solito definito da una sigla: una lettera, C o D, associata ad un numero, da 1 a 6.

Segue un elenco che mostra lo stipendio lordo mensile che spetta ad un vigile in base al proprio livello professionale.

  • Il vigile urbano all’inizio della sua carriera (categoria C1), ovvero l’agente semplice, inizierà con uno stipendio di 1.683,17 €.
  • Il vigile che ha raggiunto la categoria C2 è considerato al pari del livello C1, agente semplice, ma riceverà 1.723 €.
  • Al vigile urbano di categoria C3, ovvero l’agente scelto, spettano 1.771 €.
  • Il vigile che è arrivato alla categoria C5, ovvero l’assistente scelto, avrà uno stipendio di 1.894 €.
  • Il vigile urbano che ha raggiunto la categoria D1, considerato il Vice Ispettore della Polizia Locale, riceverà 1.831 €.
  • Il vigile di categoria D2, considerato Ispettore, otterrà uno stipendio di 1.921 €.
  • Al vigile urbano che è arrivato alla categoria D3, Vice Commissario, andranno 2.105 €.
  • Il vigile di categoria D5, ovvero il Comandante della Polizia Municipale riceverà 2.293 €.
  • Infine il vigile che ha raggiunto la categoria D6, ed è Dirigente del Comando Comunale, riceverà uno stipendio di 2.452 €.

Conclusioni

E con questo paragrafo siamo giunti alla conclusione.

Stai pensando di tentare il concorso o sei un volontario della Polizia Municipale? Ti è stato utile questo articolo? Hai scoperto aspetti riguardo questa professione che ancora non conoscevi? Lascia un commento qui sotto, con una tua opinione o testimonianza!

Eleonora Zizzi

Eleonora Zizzi nasce a Pinerolo, il 13 giugno del 1996. Fin da piccola, nonostante le difficoltà e il suo lottare contro ogni dogma e stereotipo, ha sempre avuto nobili obiettivi in testa. A quattordici anni inizia il suo percorso liceale presso l’Istituto Porporato di Pinerolo - indirizzo Scienze Umane. Cinque anni dopo consegue il diploma.

In quel momento riesce a far chiarezza su ciò che vuole davvero dalla vita: scrivere, in particolare tutto ciò che concerne la scrittura creativa e, di conseguenza, il viaggiare con la mente. In questi anni il suo percorso professionale e formativo inizia ad affondare le prime radici, trasformando nel tempo la sua passione in un vero lavoro.

Negli anni successivi al diploma si dedica in primis alla poesia e alla narratologia, partecipando presto ai suoi primi concorsi letterari. Ottiene buoni risultati: qualche menzione d’onore e persino un attestato di vittoria. Tutto ciò la riempie d’entusiasmo e mille progetti nel campo della letteratura prendono vita. La voglia di scrivere e di esprimersi con le parole, che siano esse su carta o tramite la tastiera di un pc, sembra non esaurirsi mai.

Eleonora negli ultimi anni, nonostante il suo sogno sia parzialmente realizzato, non hai mai estinto la sua sete di sapere. Giorno dopo giorno, continua ad affinare le sue competenze nelle varie diramazioni della comunicazione, dal copywriting allo storytelling, fino ad arrivare a questioni più complesse, come lo studio del neuromarketing e della SEO.

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