Il lavoro di baby sitter tradizionalmente, almeno in Italia, è un tipo di scelta che si pensa possa essere fatta solo dalle giovani donne, ragazze che abbiano voglia di guadagnare qualche soldo mentre studiano. Non è affatto così, o meglio, non del tutto.
In special modo dall’avvento della crisi economica internazionale, che dal 2008 si è avventata al pari di uno tsunami sulle economie di tutte le nazioni, si è preso con maggior serietà questo vero e proprio lavoro che ha anche la necessità di competenze effettive in materia di cura e trattamento dei minori.
Per tale ragione, e per chiarire in maniera questo tema, abbiamo deciso di trattare questo argomento approfondendone tutti gli aspetti, anche normativi, riferiti a un mestiere delicato, da scegliere se si ha una naturale passione per i bambini, ma anche la preparazione giusta per prendersene cura.
Chiariamo peraltro un criterio: da molto tempo, ormai, il lavoro di babysitter non è esclusivamente dedicato al genere femminile. Molti uomini, giovani e adulti, si dedicano a questo tipo di mestiere e spesso con risultati eccellenti.
Quali sono le caratteristiche personali richieste? Con quali tipi di contratto di lavoro si viene assunti? Cosa significa scegliere di fare questo lavoro? Quanto si guadagna?
Nei prossimi paragrafi troverai il chiarimento su ogni tema.
In questo articolo si parla di:
Le caratteristiche richieste per lavorare come babysitter
Pazienza, tanta, capacità di entrare in comunicazione con i bambini, e poi un alto senso di responsabilità: sono le tre caratteristiche principali che si richiedono a chi intende lavorare come babysitter. Non è un lavoro per tutti, e non è un lavoro di ripiego.
D’altro canto, prendersi cura di uno o più bambini richiede una grande energia, oltre alla capacità di comprendere le esigenze dei più piccoli e come farli stare bene in ogni situazione.
D’altro canto, chi sta pensando di intraprendere questo percorso lavorativo dovrebbe porsi un quesito tra tutti: sono davvero in grado di prendermi cura di un minore? Ho il carattere giusto? So affrontare i problemi che possono incontrarsi durante l’orario di lavoro? Posso, in qualche modo, sostituire – anche se solo temporaneamente ed esclusivamente in senso lavorativo – i genitori quando essi sono costretti ad assentarsi?
Le risposte a queste domande devono essere quanto più sincere, non solo per decidere con maggior sicurezza se sia davvero il lavoro che fa per noi, ma anche per non rischiare di fallire e vanificare l’obiettivo finale, che è quello di lavorare.
Il contratto di lavoro
Come già accennato in precedenza, non bisogna prendere superficialmente questo tipo di mestiere che è, a tutti gli effetti, una vera professione regolata contrattualmente da norme specifiche, e i cui riferimenti sono elencati all’interno del CCNL – Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro – secondo il settore specifico.
Innanzitutto: che categoria di lavoratore è un babysitter? Rientra nel settore dei lavoratori domestici, e l’assunzione può essere a tempo determinato o indeterminato.
Dopo aver stabilito il tipo di contratto, ci sono degli adempimenti che devono essere presi in considerazione sia da chi assume sia dal dipendente; eccoli di seguito descritti
- Per il dipendente: all’atto dell’assunzione è necessario presentare i propri documenti d’identità in corso di validità, oltre al tesserino sanitario su cui è riportato anche il codice fiscale. È inoltre necessario che alleghi copia della documentazione relativa all’iscrizione all’INPS, confermando in tal modo un precedente rapporto di lavoro;
- Per il datore di lavoro: esiste l’obbligo di consegnare la lettera di assunzione al cui interno devono essere inseriti i riferimenti e le condizioni contrattuali, retributive, e normative che regoleranno il rapporto di lavoro. Questo va fatto, ovviamente, prima dell’inizio dell’attività lavorativa. Infine, deve comunicare – entro 24 ore del giorno precedente a quello di inizio del rapporto lavorativo – l’avvenuta assunzione all’INPS
ATTENZIONE: il datore di lavoro può avvalersi di un patronato per avviare la pratica di assunzione.
Babysitter dipendenti: il tipo di inquadramento
La retribuzione dipende sempre dal tipo d’ inquadramento che viene attribuito al lavoratore secondo quanto stabilisce il CCNL. Nel caso specifico il datore di lavoro è il nucleo familiare che procede con l’assunzione.
Per stabilire il tipo di inquadramento contrattuale, è necessario conoscere le varie distinzioni tra i livelli:
- Livello A: si applica ai lavoratori familiari generici (persone che si occupano delle pulizie ma non della cura delle persone)
- Livello A Super: dedicato a lavoratori che operano come addetti alla compagnia
- Livello B: lavorano come collaboratori familiari in qualità di camerieri o giardinieri etc.
- Livello B Super: per chi si occupa dell’assistenza e della cura dei figli, e può anche svolgere attività di altro genere in aiuto alla famiglia (Per esempio preparare i pasti o pulire)
- Livello C: sono i lavoratori domestici che operano assumendosi responsabilità e autonomia
- Livello C Super: in questo caso si tratta di lavoratori domestici in grado di assistere le persone non autosufficienti e necessitano quindi di una formazione specifica
- Livello D: anche in questo caso il lavoratore svolge attività in cui si assume sia autonomia decisionale sia responsabilità di un certo tipo. In questa categoria rientrano i capo giardinieri, le governanti, i maggiordomi, i capo cuoco…
- Livello D Super: categoria in cui rientrano gli assistenti per le persone non autosufficienti e che abbiano competenze specifiche. Possono anche lavorare in qualità di direttori della casa
ATTENZIONE: nel nuovo CCNL la figura di babysitter è inquadrata all’interno del livello B super.
Babysitter occasionale
Diverso è il caso del servizio di babysitting occasionale, e in tal caso ci si regola con la formula del lavoro occasionale accessorio. È una valida, e legale, alternativa al contratto di lavoro dipendente. In questo caso le retribuzioni passano attraverso uno strumento digitale che è stato attivato sulla piattaforma web dell’Inps: il Libretto di famiglia.
Questa soluzione è dedicata a chi deve sottostare a precisi limiti reddituali e anche temporali in merito alle prestazioni lavorative svolte nell’arco di un anno.
In questo caso esistono limiti al tetto massimo dei compensi e delle ore lavorate, che dal primo gennaio al 31 dicembre non devono superare i dati riportati di seguito:
- 2.500 euro per singolo committente e per un massimo di 280 ore
- Per il datore di lavoro non è possibile superare l’erogazione di compensi che siano superiori ai 2.500 euro e per 280 ore per ogni singolo prestatore d’opera e nel corso di un anno,
ATTENZIONE: il limite complessivo, sia per il lavoratore sia per il datore di lavoro, non può superare in un anno la cifra di 5.000 euro netti.
Quanto si guadagna
Nel nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro sono stati inseriti i nuovi livelli retributivi, che sono validi a partire dal 1° Gennaio 2021, e che per i lavoratori domestici assunti con categoria B Super prevedono:
- Per i lavoratori conviventi con orario settimanale di 54 ore: retribuzione lorda pari a 880,24 euro
- Per i lavoratori con orario pari a 30 ore settimanali, anche se conviventi: 616,18 euro lordi
- Per i lavoratori non conviventi la retribuzione oraria e con 40 ore settimanali è pari a: 6,22 euro lordi l’ora
- Per i babysitter che si occupano dell’assistenza notturna per i bambini: 1012,27 euro lordi mensili
Esiste anche un’indennità aggiuntiva che va calcolata mensilmente per i babysitter che si prendono cura dei bambini fino a 6 anni. L’indennità, che ha un importo pari a 115,76 euro lordi e corrisponde a 0,70 euro l’ora, si riduce in proporzione all’eventuale erogazione al lavoratore di altre somme calcolate oltre ai minimi retributivi stabiliti sul contratto di lavoro.
ATTENZIONE: gli orari di lavoro settimanali sopra descritti sono quelli previsti dal CCNL. Nel caso in cui il lavoratore dovesse essere impiegato oltre l’orario stabilito si da luogo al versamento degli straordinari.
Vitto e alloggio
Se nel contratto di assunzione è previsto l’alloggio, esso dovrà essere presentato al lavoratore con dotazioni idonee a sostenere e salvaguardare la riservatezza ma anche la dignità del lavoratore. Il locale deve essere ampio e finestrato e fornito dei comfort necessari alla vita quotidiana.
Il vitto deve consentire al lavoratore di poter contare su un’alimentazione sana oltre che sufficiente.
Il CCNL stabilisce peraltro anche i valori economici – convenzionalmente riconosciuti – per i lavoratori domestici del livello B Superior per il vitto e l’alloggio, che sono i seguenti:
- Per la colazione: 1,96 euro
- Per la cena: 1,96 euro
- Per l’alloggio: 1,69 euro
Tredicesima, scatti di anzianità e ferie
Come previsto dal CCNL, al lavoratore domestico assunto con categoria B Superior spettano sia la tredicesima mensilità, che corrisponde all’erogazione di una mensilità di stipendio comprensiva dei calcoli di vitto e alloggio, sia gli scatti di anzianità.
In quest’ultimo caso è previsto uno scatto di anzianità ogni due anni,
Come previsto dal CCNL, al lavoratore domestico assunto con categoria B Superior spettano sia la tredicesima mensilità, che corrisponde all’erogazione di una mensilità di stipendio comprensiva dei calcoli di vitto e alloggio, sia gli scatti di anzianità.
In quest’ultimo caso è previsto uno scatto di anzianità ogni due anni, pari al 4% della retribuzione contrattuale minima.
Ultimo capitolo, quello delle ferie. Per ogni anno di servizio lavorativo svolto per lo stesso datore di lavoro si ha diritto a 26 giorni di ferie regolarmente retribuiti.
Riferimenti normativi
Cliccando sui pulsanti su cui appare la scritta download è possibile scaricare sul proprio PC una copia originale dei documenti normativi e dei regolamenti che sono stati citati in questo articolo.
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