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Lavorare per Prestofood: come diventare driver

Prestofood è una start-up italiana nata nel 2016 che è riuscita a decollare grazie ad una campagna di crowdfunding, sulla piattaforma CrowdFundMe.

L’azienda di food delivery, con oltre 25 mila utenti registrati, ha puntato verso il mercato del sud e, attualmente è il quarto operatore in Italia, dopo Deliveroo, Foodora e Just Eat.

Come i suoi concorrenti sta ottenendo un grande successo per via della tendenza in crescita di acquistare online sempre più prodotti e sempre di più.

Infatti, la ristorazione a domicilio è un settore relativamente giovane che però ha grandi potenzialità per via di vari fattori: l’approccio tecnologico, che permette di utilizzare app innovative su dispositivi mobili, semplificando l’accesso al servizio, rendendolo più invitante e più fruibile da una platea più ampia; la comodità di mangiare come al ristorante, ma a casa o in ufficio.

Tutto ciò è ancora più apprezzato a causa della mancanza di tempo che affligge le nostre giornate e alla quale cerchiamo di dare soluzioni. Una di queste è Prestofood.

Cosa significa essere un driver

Cuore pulsante del servizio di Prestofood è costituito dai driver, cioè i fattorini che si occupano di effettuare le consegne di quanto ordinato dai clienti.

Prestofood, come le altre aziende di food delivery, non ha un proprio ristorante ma si appoggia su una rete di locali affiliati che, di fatto, vendono tramite il portale.

Il servizio è conveniente anche per gli affiliati perché rappresenta l’alternativa più economica rispetto all’ampliamento fisico degli spazi vendita. Infatti, anche se si hanno tutti i tavoli occupati, il ristorante può raggiungere altri clienti.

I driver di Prestofood sono generalmente giovani, già impegnati in altre attività a tempo parziale oppure studenti o disoccupati in attesa di un impiego.

La necessità di arrotondare il guadagno o il tanto tempo libero a disposizione fanno di Prestofood un’opportunità che può rivelarsi valida e remunerativa.

Come diventare driver

Per diventare driver è richiesto di possedere uno scooter, uno smartphone e la disponibilità a lavorare la sera.

Il mezzo di trasporto per effettuare le consegne lo deve, pertanto, apportare il driver. Altro elemento fondamentale è il dispositivo mobile attraverso il quale il driver prende in carico le consegne e può ricevere assistenza dal team di Prestofood.

Non sono richieste precedenti esperienze di trasporto o logistica ma, se possedute, verranno valutate positivamente. La conoscenza della zona in cui si vuole prestare il servizio, infine, è meglio possederla ai fini di una maggiore efficienza e puntualità.

Flessibilità e spirito dinamico completano il profilo del driver ideale.

Se vi riconoscete per indole o aspettative o se, semplicemente, volete accettare questa sfida e mettervi alla prova, potete visitare il sito ufficiale https://www.prestofood.it/ e cliccare sul bottone “diventa un driver di Prestofood“.

Verrà proposta la maschera di accesso o di registrazione al sito e, in seguito, dovrete inserire i vostri dati anagrafici e confermare l’invio della vostra candidatura. Prestofood vi ricontatterà.

Quanto si lavora e quanto si guadagna

Il servizio di Prestofood è attivo in 9 città: 

  • Catania,
  • Palermo,
  • Reggio Calabria,
  • Messina,
  • Lecce,
  • Cagliari,
  • Sassari
  • Bari

Il lavoro del driver è organizzato in turni, principalmente per pranzo e per cena. Una volta confermata l’ordinazione da parte del cliente, il driver deve recarsi presso uno dei circa 300 ristoranti affiliati, prelevare l’ordinazione e consegnarla al cliente.

Dovrà anche provvedere al ritiro del prezzo di vendita se il cliente ha scelto il pagamento alla consegna. Il servizio del driver deve avvenire, di norma, entro 30 minuti dall’ordinazione. 

Prestofood è diventato presto leader del food delivery nel mezzogiorno e si è dall’inizio distinto per le politiche a tutela dei driver. La logica, infatti, sta nel riconoscere gratificazioni perché una forza lavoro soddisfatta lavora meglio ed è più produttiva.

A differenza di altri colossi della ristorazione a domicilio, Prestofood non paga a cottimo. Il lavoro a cottimo, infatti, prevede retribuzioni più alte se si lavora di più. Tale meccanismo rischia di generare una competizione troppo elevata tra gli stessi driver e potrebbe avere ricadute negative anche sulla salute e la sicurezza dei lavoratori.

Pertanto, i driver hanno una retribuzione fissa, comprensiva di un contributo per le spese di trasporto, che può essere ampliata grazie alla possibilità di accumulare, oltre alle mance, bonus, incentivi e premi.

Le parole del fondatore di Prestofood, Guido Consoli, a questo proposito sono emblematiche e non hanno bisogno di commenti: 

“La politica della nostra azienda è di avere dei driver felici e soddisfatti del proprio lavoro, essendo di fatto l’ultimo tramite con il nostro utente”.

Quanto è positivo il servizio di Prestofood

Il servizio di Prestofood, che mira ad espandersi sempre più nel sud Italia e soprattutto in zone non ancora coperte dal food delivery, ha ricadute importanti non solo sulla situazione lavorativa dei driver, che tende a stabilizzarsi con contratti di lavoro subordinato, ma anche sull’indotto in generale. Infatti, è stato quantificato che anche i ristoranti hanno aumentato le vendite, dal 15% al 30% su un periodo di 6 mesi.

Mentre, per quanto riguarda i nuovi posti di lavoro, si stima che in media Prestofood assuma circa 20 nuovi giovani per ogni nuova sede in cui si attiva il servizio.

Amplia anche la categoria merceologica che viene consegnata regolarmente: dalla classica pizza, piatti composti, fino ad ogni tipo di menu, compresi i dessert che non si osava fino a qualche tempo fa ordinare da casa.

Il tutto cercando di abbattere il più possibile i costi, grazie all’utilizzo di un algoritmo, creato e sviluppato, che riesce ad organizzare i turni di lavoro, consentendo di risparmiare sui costi del personale.

Altre possibilità di guadagno

Se ti alletta l’idea di investire il tuo tempo libero in un’attività retribuita, c’è un’altra possibilità per lavorare con Prestofood: diventare un Ambassador, cioè avere un ruolo fondamentale nell’affiliazione di nuovi locali.

In questo modo, potrete guadagnare un compenso per ogni nuovo locale che grazie a voi deciderà di ampliare la propria economia, diventando partner di Prestofood.

Si tratta, inoltre, di un’attività liberamente organizzabile nel proprio tempo libero, che può benissimo essere abbinata al semplice svago di una passeggiata.

Anna

Blogger e collaboratrice del network PUNTO Blog. Mi occupo principalmente di salute, diritti del lavoro e tutela dei consumatori.

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