Il nutrizionista è il professionista che possiede un’alta specializzazione intellettuale e scientifica e che è abilitato ad elaborare profili nutrizionali, alle persone richiedenti, allo scopo di proporre dei regimi alimentari più adatti per superare o prevenire le disfunzioni derivanti dalle cattive abitudini, correggendo quei comportamenti che possono configurare un rischio per la salute dell’individuo.
La consulenza è finalizzata a migliorare il benessere delle persone e, quindi, la loro salute avviando una graduale rieducazione alimentare, se il caso lo richiede. Si tratta di una figura professionale sempre più richiesta che ha, ormai, trovato nella società odierna un ruolo sempre più importante e, a livello professionale, delle connotazioni sempre più precise.
In questo articolo si parla di:
Chi è il nutrizionista
La figura professionale che si occupa a pieno titolo dell’elaborazione di diete, che fornisce consulenza alimentare e che può anche prescrivere specifici integratori è quella del Biologo Nutrizionista. Il biologo ha, infatti, la competenza a valutare i bisogni nutritivi e ad elaborare diete che gli è conferita dalla legge. La Legge di riferimento è la n. 396 del 24/05/1967 che all’art. 3 stabilisce, appunto, che “Formano oggetto della professione di biologo:
- classificazione e biologia degli animali e delle piante;
- valutazione dei bisogni nutritivi ed energetici dell’uomo, degli animali e delle piante;
- problemi di genetica dell’uomo, degli animali e delle piante;
- identificazione di agenti patogeni (infettanti ed infestanti) dell’uomo, degli animali e delle piante; identificazione degli organismi dannosi alle derrate alimentari, alla carta, al legno, al patrimonio artistico; mezzi di lotta;
- controllo e studi di attività, sterilità, innocuità di insetticidi, anticrittogamici, antibiotici, vitamine, ormoni, enzimi, sieri, vaccini, medicamenti in genere, radioisotopi;
- identificazioni e controlli di merci di origine biologica;
- analisi biologiche, sierologiche, immunologiche, istologiche, di gravidanza, metaboliche;
- analisi e controlli dal punto di vista biologico delle acque potabili e minerali;
- funzioni di perito e di arbitratore in ordine a tutte le attribuzioni sopramenzionate.”
Inoltre, tale elenco è destinato a non limitare l’ambito di azione del biologo nello svolgimento di ulteriori attività, concesse loro da leggi e regolamenti. Il biologo non può qualificarsi come medico e, pertanto, non può prescrivere farmaci. Tuttavia, può svolgere la propria attività in completa autonomia senza richiedere la presenza di personale medico.
Vige, inoltre, l’obbligo di iscriversi nell’apposito albo sezione A, previo superamento dell’esame di stato. A quel punto il biologo si definisce Biologo Nutrizionista ed è abilitato ad esercitare la professione.
Come diventare Biologo Nutrizionista
Per legge, possono esercitare la professione di nutrizionista coloro che sono in possesso del titolo di accesso all’esame di stato per Biologo, Sez. A dell’Albo, cioè quella riservata ai possessori delle lauree tradizionali o magistrali. Quindi, sarà necessario essere laureati in un corso universitario specialistico e/o magistrale tra quelli ammessi dall’Ordine dei Biologi, cioè:
- Biologia – classe 6/S o classe LM-6;
- Biotecnologie agrarie – classe 7/S o classe LM-7;
- Biotecnologie industriali – classe 8/S o classe LM-8;
- Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche – classe 9/S o classe LM-9;
- Scienze della nutrizione umana – classe 69/S o classe LM-61;
- Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio – classe 82/S o classe LM-75;
- Scienze Biologiche secondo gli ordinamenti previgenti al D.M. 3/11/1999, n. 509 (vecchio ordinamento), Laurea equiparata dal DM 9 luglio 2009 alle classi 6/S, 7/S, 8/S, 9/S, 69/S, 82/S, LM-6, LM-7, LM-8, LM-9, LM-61, LM-75.
Conseguito il titolo accademico, la condizione obbligatoria per esercitare è ottenere l’abilitazione mediante superamento dell’Esame di Stato, che permette l’iscrizione nell’Albo dei Biologi, Sez. A. L’esame di Stato è articolato in quattro prove: due scritti che vertono sulle materie di biofisica, biochimica, biotecnologia, biomatematica e biostatistica, biomorfologia, clinica biologica, ambientale, microbiologica, igiene, management e legislazione professionale, certificazioni e gestione della qualità; prova orale nelle materie anzidette e in legislazione e deontologia professionale; prova pratica in valutazioni epidemiologiche e statistiche, utilizzo di strumenti per la gestione e valutazione della qualità, valutazione dei risultati sperimentali ed esempi di finalizzazione di esiti.
Superato l’esame, per completare il percorso, bisognerà inoltrare apposita istanza di iscrizione all’Albo all’Ordine dei Biologi.
Prospettive di lavoro
Il nutrizionista fornisce consulenze e servizi sempre più richiesti, per la maggiore attenzione che le persone oggi dedicano alla salute e al benessere psico-fisico. Il sovrappeso, le intolleranze alimentari, le allergie sono solo alcuni dei motivi per cui ci si rivolge agli specialisti della nutrizione. Ma anche la semplice voglia di conoscere meglio il nostro corpo e gli alimenti più indicati al fine di condurre una vita più sana e quindi più felice, sono fattori che spingono a richiedere tali consulenze.
Attualmente si può notare come tutti dispensano troppo facilmente indicazioni e consigli sull’alimentazione più corretta e sulle diete da seguire. Dal farmacista, al personale trainer, dal medico laureato in discipline differenti al dietologo. Purtroppo, è un argomento in cui esiste molta confusione perché numerosi sono i soggetti che vi operano.
Non bisogna scordare che l’unico e vero titolo abilitante è l’esame di stato che fornisce l’accesso all’Albo dei Biologi. Infatti, il corso in Scienze della nutrizione umana è solo l’ulteriore specializzazione post-laurea (tra quelle previste dall’Ordine dei Biologi) che consente di svolgere la propria professione in modo più preparato e consapevole e che un biologo non è obbligato a conseguire.
È molto importante, quindi, differenziarsi dai tanti soggetti che predicano sulla corretta alimentazione, perché costituiscono esempi di concorrenza sleale in tutti quei casi in cui siano sprovvisti dei requisiti previsti dalla legge. Ciò, purtroppo, accade spesso. Pertanto, un titolo riconosciuto e l’aver percorso le tappe previste dalla normativa è il primo passo per fornire un servizio migliore, trasparente e quindi potenzialmente più richiesto.
Il nutrizionista può svolgere la professione autonomamente, oppure può aggregarsi ad altri soggetti per dar vita a studi associati. Se si lavora presso il Servizio Sanitario Nazionale, i guadagni saranno abbastanza standardizzati, del resto come gli orari di lavoro.
La scelta della professione autonoma può riservare oltre che maggiori soddisfazioni personali anche guadagni più elevati. I primi tempi saranno i più intensi e difficili, ma questo vale per ogni professione. Si dovrà lavorare in promozione e affidabilità e scegliere bene il luogo ove aprire lo studio. Si possono anche stringere accordi di collaborazione con centri benessere, palestre, centri termali, aziende private e mense.
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