L’innalzamento dell’età media e delle aspettative di vita è un dato ormai noto a tutti. Diverse indagini demografiche hanno evidenziato come il numero della popolazione anziana andrà sempre ad aumentare e uomini e donne con età superiore a 65 anni, saranno sempre più numerosi.
Con l’aumento dell’aspettativa di vita, tenderà ad aumentare anche l’impegno socioeconomico per le famiglie che dovranno provvedere alla cura e all’assistenza dell’anziano. Di conseguenza, in presenza o meno di patologie, uno degli obiettivi fondamentali è quello di garantire all’anziano autosufficienza e una qualità di vita sempre migliore.
Per questo motivo la casa di riposo o per meglio dire la residenza sanitaria è in generale l’apertura di una struttura finalizzata all’accoglienza degli anziani, senza particolari patologie, può essere vista anche come un’opportunità professionale e imprenditoriale davvero interessante.
In questo articolo si parla di:
Casa di riposo, che cos’è e chi accoglie
La casa di riposo è una struttura nella quale un anziano si trasferisce in assenza di una famiglia che per svariati motivi non riesce a garantire presenza e cura.
La casa di riposo è residenza ideale per l’anziano che non presenta particolari patologie che ne impediscono l’autosufficienza oppure che richiedono assistenza ospedaliera, ma per l’anziano che preferisce non rimanere solo a casa, ma mantenere relazioni sociali proficue e vantaggiose.
Si pensi ad esempio all’anziana rimasta vedova e i cui figli viviono fuori città e che pur di non rimanere sola, preferisce trasferirsi in casa di riposo. Le situazioni possono essere tante e diverse, ma hanno come denominatore comune l’obiettivo di prendersi cura dell’anziano.
Di norma la casa di riposo è una residenza, ma ci sono anche situazioni di semi – residenza, come per esempio per quegli anziani che di sera ritornano a casa a dormire. In generale distinguiamo, anche se genericamente si tende a chiamarle case di riposo, le case di riposo per anziani (RSA) destinate ad anziani non auto – sufficienti, le case di riposo per anziani senza necessità di assistenza e le case famiglia per anziani che ospitano fino a un massimo di sei anziani e non possono fornire assistenza sanitaria.
Casa di riposo, profili normativi e requisiti
L’associazione nazionale di categoria delle case di riposo è l’A.N.A.S.T.E. – Associazione Nazionale Strutture Terza Età – aderente alla Confcommercio.
Oltre alle scritture contabili ed ai documenti previsti dalla normativa fiscale, la casa di riposo può tenere anche un insieme di registrazioni destinate a seguire il funzionamento dei singoli servizi.
Il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza prevede l’obbligo del registro delle persone alloggiate che vengono annotate le date di inizio e fine del soggiorno di ogni ospite.
La casa di riposo deve avere determinati requisiti. I locali devono essere a norma, senza barriere architettoniche e al massimo 80 posti letto. Inoltre ogni posto deve avere il servizio igienico collegato e il campanello per le emergenze.
Necessaria anche la presenza dell’ascensore a norma per il trasporto di degenti in barella o sedia a rotelle. Diverso è il caso della casa famiglia per anziani, residenza in cui i requisiti sono meno stringenti poichè non è prevista assistenza particolare. In questo caso particolare attenzione dovrà essere posta all’organizzazione di spazi per le attività diurne come biblioteche, tavoli da gioco, sala lettura e tv e così via.
Lavorare in una casa di riposo, ecco i professionisti di cui hai bisogno
Lavorare in una casa di riposo è una professione impegnativa ma che può dare anche molte soddisfazioni ed opportunità di crescita. Per questo motivo è necessario selezionare personale altamente qualificato e idoneo con competenze di tipo sanitario. L’assistenza sociosanitaria inoltre, prevede diversi livelli di competenza.
Si parla di badante, quando si ha a che fare con una professionalità che si occupa genericamente di assistenza, il cui Contratto Nazionale prevede ruoli, orari, mansioni e retribuzione ben definiti.
Due qualifiche riconosciute a livello regionale e nazionale, sono l’OSS (Operatore Socio – Sanitario) e l’OSA (Operatore Socio – Assistenziale) che acquiscono il titolo dopo adeguata formazione. L’infermiere è invece personale laureato iscritto all’IPASVI, albo professionale delle attività infermieristiche.
Anche il fisioterapista è un professionista laureato che si occupa in generale di riabilitazione. Un’altra figura professionale di cui si potrebbe aver bisogno, ad esempio in presenza di anziani con difficoltà di linguaggio per demenza senile, sordità, deglutizione è il logopedista, figura sanitaria che si forma con laurea occupandosi di tutte le patologie del linguaggio.
Lo psicomotricista si occupa di migliorare l’equilibrio psicofisico e sebbene sia una figura professionale ancora non ben inquadrata a livello nazionale, si forma con percorsi formativi della durata di tre anni in scuole private e riconosciute.
L’assistente sociale si occupa di gestire i rapporti con i familiari, programmare le attività quotidiane, organizzare l’accoglienza. per le RSA è necessaria la presenza del personale medico 24 ore su 24, un terapista ogni 40 ospiti e un infermiere ogni cinque persone. Come è possibile notare, sono diverse le figure professionali che ruotano intorno all’assistenza dell’anziano e come tali hanno anche una formazione molto diversa tra loro.
I costi per l’apertura della casa di riposo, ecco le opportunità di finanziamento
Aprire una casa di riposo richiede investimenti adeguati per mettere a norma la struttura, pagare gli stipendi dei dipendenti, erogare i servizi di assistenza e accoglienza.
I costi per l’immobile sono sostenuti: si pensi alla necessità di adeguare le scale e ogni altra struttura alla normativa anticendio e gli impianti alla normativa sulla sicurezza. Interessanti sono le possibilità di finanziamenti regionali ed europei in particolare a fondo perduto, cioè che non prevedono la restituzione della cifra ricevuta.
A carattere nazionale è interessante il finanziamento dal nome Nuove Imprese a Tasso Zero di Invitalia, che si rivolge ai giovani tra i 18 e i 35 anni e alle donne, anche oltre i 35 anni. La domanda viene presentata direttamente online sulla piattaforma di Invitalia.
Sono finanziabili le società di persone, società di capitali (comprese le unipersonali) e società cooperative (incluse le cooperative sociali), mentre sono escluse le ditte individuali, le società semplici, le società di fatto.
Opportunità di guadagno
Essendo la gestione privata, sarà l’imprenditore stesso a stabilire un tariffario per l’accoglienza dell’anziano, tenendo conto delle spese fisse e variabili, nonchè della concorrenza sul territorio.
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