Lavoro Au pair, termine che tradotto dalla lingua francese significa lavoro alla pari. Di cosa si tratta? Un tempo se ne sentiva parlare molto più spesso, poi con minor frequenza anche perché altri tipi di opportunità di esperienze di lavoro all’estero per i giovani sono state create col passare degli anni.
Eppure, ancora oggi, sono molte le famiglie che sostengono i loro figli a partire per trascorrere un periodo di tempo in un Paese estero con la formula di lavoro alla pari.
A ben guardare, però, non si tratta di trovare lavoro all’estero quanto di entrare a far parte di un progetto di scambio culturale tra le nazioni aderenti. Per tale motivo, durante la permanenza all’estero non si acquisisce lo stato di dipendente quanto, in qualche modo, quello di componente della famiglia che accoglie.
Che tipo di esperienza è, a quale fascia di età è dedicato, quali sono i requisiti richiesti, le differenze tra i vari paesi esteri e quali sono i più gettonati? Lo scoprirai leggendo i paragrafi seguenti, con – alla fine – anche alcuni link utili che riportano ad agenzie attraverso le quali è possibile inoltrare una domanda per andare a lavorare au pair.
In questo articolo si parla di:
Cosa significa lavorare au pair
Andare all’estero come Au pair, o alla pari, significa andare a vivere presso un nucleo familiare all’estero, prestando piccoli lavori di tipo domestico ma soprattutto di cura dei bambini in cambio di vitto e alloggio e ricevendo un piccolo rimborso spese, denominato Argent-de-poche o Money argent.
Normativa di riferimento
Questo tipo di opportunità rientra nei programmi di scambio culturale dedicato all’apprendimento di una lingua straniera, o al suo perfezionamento.
Secondo la normativa vigente, chi lavora alla pari ha diritto anche a poter disporre di una parte del tempo per frequentare corsi di formazione linguistica e culturale, e per partecipare alle funzioni religiose secondo il credo di riferimento.
Le varie forme di Au pair
Come già accennato in precedenza, il lavoro au pair è rappresentato dall’aiuto nella cura dei bambini ed eventualmente da piccole faccende domestiche. In nessun caso è permesso alla famiglia che accoglie di imporre lavori pesanti.
Esistono comunque diverse forme di au pair, ed ecco di seguito le varie tipologie:
- DEMI PAIR: è un tipo di collaborazione familiare per 5 giorni alla settimana e per 3 ore al giorno di lavori domestici e cura dei bambini; si ha tempo libero al mattino o se si preferisce, al pomeriggio; 2 giorni e 3 sere liberi alla settimana.
- DEMI PAIR PLUS: collaborazione familiare di 5 giorni alla settimana ma per 4 ore al giorno sempre per piccoli lavori domestici e cura dei bambini; tempo libero al mattino o al pomeriggio; 2 giorni e 3 sere liberi alla settimana.
- AU PAIR: in questo caso la collaborazione familiare è di 6 giorni alla settimana, per 5 ore al giorno da svolgere per piccoli lavori domestici e cura dei bambini; tempo libero al mattino o al pomeriggio; un giorno e 3/5 sere liberi alla settimana.
- AU PAIR PLUS: collaborazione familiare di 6 giorni alla settimana, per 5 e fino a 8 ore al giorno (con un massimo di 40 ore di lavoro settimanali); 4 o 5 pomeriggi liberi, 3 o 4 sere e 1/2 interi giorni liberi alla settimana.
- MOTHER’S HELP: collaborazione familiare di 50 ore settimanali; con 2 o 3 sere di baby sitting; un giorno e mezzo libero; 3 o 5 sere libere.
ATTENZIONE: Il compenso medio settimanale, seppur variabile, non può essere inferiore ai 70 euro a settimana.
Per ciò che riguarda la forma di Au pair plus si ha diritto a un pocket money superiore, corrispondente secondo i paesi a circa 85/95 euro mentre la formula Au pair mother’s help prevede una base minima di 120 euro settimanali.
Frequenza ai corsi di lingue
La frequenza ai corsi linguistici è in alcuni casi già prevista nel pacchetto proposto dalle agenzie che si occupano dell’organizzazione di questo tipo di viaggi-lavoro-formazione all’estero.
In altri casi è il candidato a occuparsi di individuare l’istituto linguistico. Tutti i costi sono a carico dell’au pair, tranne se gli accordi sono di tipo diverso.
Requisiti richiesti
I giovani che desiderano fare questo tipo di esperienza all’estero devono presentare alcuni requisiti imprescindibili, eccoli di seguito:
- Fascia di età compresa tra i 18 e i 27 anni (Anche se in alcuni casi si accettano giovani di 17 anni e fino ai 30)
- In alcune nazioni è richiesto di non essere sposati
- Non avere figli
- Conoscenza almeno di base della lingua nazionale del Paese ospitante
- Fedina penale pulita
Il possesso della patente di guida non è un elemento obbligatorio ma in alcuni casi è richiesto.
ATTENZIONE: genericamente parlando i nuclei familiari che accolgono giovani au pair non gradiscono i fumatori. Meglio informarsi prima.
Requisiti preferenziali
Alcuni requisiti predispongono positivamente le famiglie che accolgono i giovani au pair. Uno di essi è il poter dimostrare in maniera documentata di aver maturato precedenti esperienze nella cura dei bambini.
Il buon carattere, l’educazione, l’osservanza delle regole sono invece considerati a prescindere.
Quali sono le spese a carico dell’Au pair
I giovani che lavorano au pair devono mettere in cantiere alcune spese a loro carico.
Esse sono quelle relative al viaggio di andata e di ritorno, e quelle per gli spostamenti all’interno della nazione accogliente.
In alcuni casi, però, possono esistere accordi diversi che si stringono tra la famiglia della giovane persona che parte per questo tipo di esperienza, e il nucleo familiare ospitante.
Quanto si riceve come rimborso spese
Per ciò che riguarda il piccolo rimborso che si riceve per le spese quotidiane, il suo importo varia da Paese a Paese e si basa, solitamente almeno, sul criterio del reddito minimo garantito.
In linea generale vale l’importo del reddito minimo stabilito nei singoli paesi ma non è una regola fissa. Di seguito alcuni esempi:
- Australia 200-250 AUD alla settimana
- Austria 438,05 euro lordi al mese
- Belgio 450 euro al mese
- Canada 330 CAD alla settimana
- Francia 300 euro circa al mese
- Inghilterra 85 sterline alla settimana
- Islanda 10.000 ISK alla settimana
- Italia 250-300 euro al mese
Le cifre sopra elencate sono da considerarsi esemplificative perché possono variare.
Paesi che richiedono il visto per l’ingresso
Alcune nazioni richiedono un visto di ingresso. E’ il caso, per esempio, degli USA ma anche di altri paesi.
Abbiamo trattato l’argomento del Working Holiday Visa, e la prassi è la medesima anche per coloro che scelgono la formula del lavoro Au pair. Per maggiori informazioni si riporta alla guida che è stata recentemente pubblicata su questo sito: Working Holiday Visa – Tutte le informazioni utili.
Documenti necessari
Per partire come au pair non sono necessari particolari documenti nel caso in cui si faccia parte della Comunità Europea. È sufficiente essere in possesso di un certificato medico che attesti lo stato di buona salute generale che riporti la data di massimo tre mesi precedenti l’avvio del periodo di soggiorno all’estero.
Indispensabile, invece, la lettera di presentazione indirizzata alla famiglia ospitante, che deve essere scritta nella lingua ufficiale del Paese in cui ci si vuole candidare a trascorrere un periodo di tempo.
All’interno della lettera vanno evidenziati:
- Gli interessi personali
- Il percorso di studi conseguito
- Le ragioni che spingono a voler fare un’esperienza au pair
Se si sceglie un Paese extraeuropeo come gli USA o l’Australia è necessario richiedere tutte le informazioni necessarie per l’ingresso nel Paese ospitante.
Assistenza sanitaria durante il soggiorno all’estero come Au pair
I cittadini UE possono contare, nella maggior parte dei paesi che fanno parte dell’Unione, della copertura sanitaria gratuita attraverso la cosiddetta TEAM – la Tessera Europea di Assicurazione Malattia – anche denominata Carta Sanitaria Europea.
Questo garantisce pari assistenza sanitaria con i cittadini della nazione ospitante. Chi lo desidera può comunque stipulare un’assicurazione sanitaria privata.
I paesi più gettonati
I paesi che ricevono maggiori richieste di partire come au pair sono:
- Inghilterra
- Germania
- Spagna
- Irlanda
- Stati Uniti
- Australia
Le ragioni sono diverse: in primis la lingua parlata che è l’inglese. Nel caso dell’Australia vi è una maggiore attrattiva in quanto il paese, da sempre, si propone come accogliente e con dinamiche di vita quotidiana che attraggono i giovani.
Informazioni importanti prima di candidarsi
Prima di decidere di avanzare la propria candidatura come au pair, è necessario conoscere alcune informazioni importanti.
L’Islanda, per esempio, ha fissato alcune regole diverse: l’età massima deve essere di 25 anni, è necessario aver conseguito almeno un diploma superiore ed è necessario un buon livello di conoscenza della lingua inglese.
Vorresti partire per la Svizzera? Sappi che questo Paese accetta solo ragazze au pair ed il periodo minimo di permanenza deve essere di 11 mesi.
Durata dell’esperienza Au pair
Le regole cambiano un po’ secondo il Paese di destinazione ma genericamente la durata di permanenza nel Paese ospitante va da 2 a 12 mesi. Rinnovabili.
Un dato statistico conferma che le famiglie solitamente avanzano la domanda di ospitalità per un periodo di sei mesi e all’avvio dell’anno scolastico nei casi di permanenza di almeno un anno. Il periodo estivo o quello natalizio sono prediletti da chi sceglie di fare un’esperienza di un paio di mesi.
A chi rivolgersi per candidarsi
Passiamo ora all’ultimo punto: a chi si presenta la domanda per partire come au pair.
Esistono organizzazioni nazionali e internazionali che si occupano di gestire le candidature di chi desidera partire come Au pair.
Di seguito ecco le tre più importanti con i link di accesso alle piattaforme web istituzionali che contengono tutte le informazioni e le istruzioni per presentare la domanda:
- IAPA – International Au pair Association – associazione internazionale a tutela dei diritti degli Au pair e delle loro famiglie. Per visitare il sito: IAPA International Au Pair Association
- ANIAP – Associazione Nazionale Italiana delle Agenzia Alla Pari. Per visitare il sito cliccare sul seguente link: ANIAP
- BAPAA – British Au pair Agencies Association – questa associazione riunisce tutte le agenzie del Regno Unito specializzate in collocamento Au pair. Ecco il link di accesso alla piattaforma web: BAPAA
Au pair e Covid-19
In questo periodo storico si può pensare che vi siano maggiori difficoltà per recarsi all’estero per un’esperienza di lavoro au pair.
Non è cosi, e per approfondire il tema si può accedere alla piattaforma web dell’organizzazione Au pair world attraverso la quale si possono ottenere anche utili consigli per chi vuole partire.
Riferimenti normativi
La legge che regola il lavoro Au pair è la 304/73
Al testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale si accede cliccando sul seguente link: Legge 304/1973
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