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Smart Working: le donne e il lavoro da remoto

L’Italia è tra le ultime nazioni europee ad aver abbracciato lo Smart Working, la modalità che permette ai lavoratori di operare al di fuori del locali aziendali.

Diverso dal telelavoro per le normative di riferimento e le regole differenti, che rendono più rigido il telelavoro rispetto allo Smart Working, come abbiamo spiegato in questo articolo pubblicato poco tempo fa, il lavoro intelligente, da molti denominato “agile” è per certe donne motivo di ulteriore stress, e in alcuni casi di pigrizia nel prendersi cura di sé.

Attraverso questo articolo vogliamo regalare qualche consiglio utile a tutte le donne che lavorano da casa, affinché non cadano nel girone infernale dello stress e dell’incuria di sé. Lavorare da casa può anzi essere una soluzione per migliorare se stesse a 360 gradi.

Responsabilizzare i familiari

Uno degli elementi centrali sul tema dello Smart Working a tinte rosa, è quello dell’organizzazione quotidiana degli spazi e dei tempi.

Non devi uscire per recarti in azienda perché lavori da casa, ma è indubbio che possano crearsi problemi di ogni sorta, in quanto per tradizione la donna segue i figli, le incombenze domestiche e comunque è centrale a tutto ciò che accade tra le pareti domestiche.

Il primo consiglio è quello di chiarire a tutti i familiari conviventi che determinate ore del giorno sono dedicate al lavoro aziendale. Non uscire da casa non significa non lavorare, ma solo farlo da una postazione diversa.

Responsabilizzare i familiari, anche se sono figli minori, sosterrà la missione di riuscire a lavorare con maggiore tranquillità, senza dover subire frequenti richieste di intervento che staccano la concentrazione da ciò che si sta facendo per il datore di lavoro.

Sì al make up, no a lavorare in pigiama

Un altro punto importante è relativo alla cura di sé. Molte donne, dopo l’avvento dell’emergenza sanitaria, riportano di aver deciso di tralasciare di vestirsi, truccarsi e pettinarsi per mettersi alla postazione di lavoro, essendo in Smart Working. Nulla di più sbagliato.

È necessario continuare a seguire le abitudini che si avevano prima dell’avvento delle restrizioni alla circolazione, per non penalizzare la cura di sé, l’immagine esteriore, che comunque – in alcune occasioni – si deve continuare a dare, magari durante le riunioni di lavoro che si tengono in videoconferenza.

Altra cosa da tenere a mente: alzarsi presto al mattino consentirà di svolgere alcune mansioni domestiche che, altrimenti, è necessario compiere a fine giornata, quando si è più stanche.

Ecco che la scusa di alzarsi all’ultimo momento, poco prima di accendere il PC per iniziare la giornata lavorativa, perde senso completamente: il mattino ha l’oro in bocca. In questo caso più che mai.

Creare la postazione di lavoro

Non tutti i nuclei familiari dispongono di un appartamento che consente di avere uno studio privato da eleggere a postazione fissa di lavoro.

È però importante individuare la postazione migliore per lavorare da casa, che sia tranquilla, sempre la stessa, un punto in cui non vi sia un passaggio costante di persone o di animali da compagnia, che ovviamente distrarrebbero dalle attività.

Meglio collocare il PC in un punto dell’appartamento che sia ben illuminato, e su un tavolo su cui sia presente tutto ciò che serve per lavorare.

Questo consiglio è utile in quanto se si deve costantemente alzarsi per andare a prendere qualcosa che è necessario al lavoro che si sta svolgendo, è naturale che ci si distrarrà e magari si verrà coinvolte in altre questioni che nulla hanno a che fare con l’orario di lavoro. Essere determinate è assolutamente necessario per non stressarsi col passar del tempo.

Rispetto degli orari e delle pause

Quando si lavora in azienda gli impiegati rispettano gli orari di lavoro e le pause pranzo. Fare la stessa cosa anche se si lavora in Smart Working aiuta a non far vacillare il bioritmo, a non cedere a lasciarsi andare ad abitudini diverse, a non perdere la certezza di una quotidianità fatta di ritmi ben precisi, che aiutano a regolare anche il sonno notturno.

Altra cosa molto importante: mai lavorare restando a letto. È una soluzione da mettere nel dimenticatoio, perché non solo fa decadere lo stato organizzativo quotidiano, ma è anche un modo per sconvolgere il bioritmo e magari per cadere addormentate nel bel mezzo di una videoconferenza, di un bilancio aziendale o di qualsiasi altra cosa si stia facendo.

La ricerca condotta da Valore D

Grazie a una recente ricerca condotta da Valore D, un’organizzazione che si occupa dell’equilibrio di genere all’interno della forza lavoro nelle aziende, e denominata #IoLavoroDaCasa, si è appreso che per le donne lo Smart Working può diventare un vero incubo.

I motivi sono presto detti: anche se il 60% delle intervistate, tutte donne lavoratrici dipendenti, aveva già fatto l’esperienza di lavorare da casa, continuano a trovare difficoltà nell’organizzazione quotidiana dei tempi tra lavoro e vita privata.

Ecco perché è necessario avere il polso fermo su regole e disciplina personale, che sono tutte quelle che hai potuto leggere nei paragrafi precedenti.

Contrariamente, si rischia di lavorare di più e male, di andare oltre i consueti orari aziendali. Sul lungo periodo questo porta a una situazione di stress psicofisico, che può degenerare in altri tipi di problemi, che innescano a loro volta criticità all’interno del nucleo familiare.

È quindi fondamentale rispettare gli orari, ma anche le pause per prendere un caffè o una tisana rilassante, e mangiare staccando completamente dal lavoro e rispettando le tre fasi di colazione, pranzo e cena.

Rammentare di bere acqua minerale durante il giorno, magari impostando un timer per ricordarsi di bere, e per idratare l’organismo e la pelle, afflitti dalle tante ore sedute davanti al PC.

Inoltre, è fondamentale dormire un numero adeguato di ore, per non lasciare che la stanchezza, unita allo stress – dovuto anche al periodo non facile per tutti – possano ridurre l’organismo in cattive condizioni generali.

Insomma, attenzione a non far diventare lo Smart Working un Extreme Working: ne va della salute e della produttività.

Smart Working, consigli per attrezzare al meglio il tuo ufficio di casa

Ultimo aggiornamento 2024-04-26 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica.
Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche.
Già giornalista del quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità
Collabora con altre testate di informazione
Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog.
Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it
Sociologa
Esperta di comunicazione
Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto
I suoi libri sono in vendita su Amazon

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