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Lavorare da casa: sogno o incubo?

Il telelavoro o smart working è un nuovo modo di svolgere il lavoro da casa, grazie all’ausilio della tecnologia. Fino a pochi anni fa era impensabile svolgere il lavoro da casa e recarsi presso il luogo fisico prescelto dal datore di lavoro era indispensabile.

Oggi grazie a internet il lavoratore, dipendente o freelance, può svolgere i suoi lavori da casa ed eseguire la consegna semplicemente inviando una mail e nelle modalità concordate con il committente.

Telelavoro, a che punto siamo in Europa? E in Italia?

Il telelavoro piace sempre di più sia ai dipendenti che ai datori: secondo quanto rilevato da una ricerca Eurostat, la percentuale di lavoratori occupati dai 15 ai 64 anni nell’Unione europea (Ue) che lavora da casa è stata del 5,0% nel 2017.

La percentuale più elevata è stata registrata nei Paesi Bassi (13,7%) e a seguire in Lussemburgo (12,7%) e in Finlandia (12,3%).  Percentuali sotto l’1% per Bulgaria e Romania. In Italia, seppur lentamente, lo smart working cresce sempre di più soprattutto nelle grandi aziende  (Ferrero, Generali, Sky, General Motors solo per citarne alcune), mentre stenta a decollare nelle piccole imprese e nella pubblica amministrazione.

Secondo una ricerca dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano i lavoratori da casa sono soddisfatti dell’organizzazione del proprio lavoro per il 39%, contro il 18% degli altri lavoratori che vanno in postazione fissa presso il datore di lavoro. E questo si riflette nella produttività che aumenta del 15

%. Inoltre il telelavoro diminuisce del 20% l’assenteismo con notevoli benefici per la crescita aziendale. Il fenomeno del lavoro da remoto, per ovvie ragioni, riguarda maggiormente il terziario e le professioni legate alla formazione, il turismo, la consulenza commerciale.

Più difficile ipotizzare un’organizzazione a distanza per il settore industriale anche se non sono mancate delle sperimentazioni  di digitalizzazione di alcune fasi della catena di montaggio.

lavorare computer da casa

Telelavoro per incrementare la competitività e promuovere la flessibilità

La legge n. 81 del 2017 parla di lavoro agile intendendo quell’esecuzione del lavoro “allo scopo di incrementare la competitivita’ e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. In altre parole incentivare e promuovere il lavoro agile significa supportare un nuovo modo di eseguire il rapporto di lavoro con il supporto degli strumenti tecnologici e con un’organizzazione flessibile che può prevedere fasi di lavoro ce si svolgono all’interno dei locali aziendalie  fasi che si svolgono all’esterno, prevalentemente a domicilio del lavoratore.

Immaginiamo dunque la situazione tipo di un giornalista che deve consegnare alla sua redazione un certo numero di articoli. Invece di spostarsi da casa e affrontare il traffico cittadino, dotato di pc e software adatti, può scrivere comodamente i suoi pezzi nel suo studio e inviarli quando sono pronti. Nel frattempo può badare al piccolo di casa o durante la pausa innaffiare le piante del terrazzo. Sarà veramente così? Cerciamo di vedere i pro e i contro del lavoro da casa.

Lavorare da casa, quali sono i vantaggi?

L’ambiente di lavoro è più congeniale alla concentrazione. Ognuno si organizza il proprio spazio come meglio crede, svolgendo la propria attività da casa con rtimi più tranquilli ma non per questo meno performanti.

Blogger, giornalisti, copywriter, sviluppatori lavorano tutti da casa abbattendo i costi fisici della distanza (abbonamento autobus o metropolitana, acquisto di un autotovettura, assicurazione e bollo auto).

L’orario di lavoro è flessibile e si guadagna tempo riducendo gli spostamenti. La rivista americana Quartz ha anche calcolato il guadagno in termini economici del lavorare da casa. Solo di pranzo, un lavoratore statunitense risparmia 900 dollari all’anno; di trasporto si risparmiano circa 500 dollari all’anno e con gli extra inevitabili dello stare fuori casa (il caffè a  metà mattina) si risparmiano altri trecento dollari. Insomma a fine anno una bella sommetta risparmiata! 

Soffermatevi a pensare a queste categorie di spesa e scoprirete che le cifre di Quartz non sono tanto irrealistiche. Lontani da datori di lavoro esigenti e colleghi poco collaborativi, sarete più produttivi e capaci di ottimizzare così bene il tempo da dedicarvi anche ad altro nel corso della giornata.

Lavorare da casa lascia più tempo libero per i figli e la totale flessibilità permette una migliore organizzazione dei tempi familiari e di lavoro.

Dal punto di vista del datore di lavoro, i vantaggi possono essere diversi. In primis non ha bisogno di allestire uno spazio fisico – ufficio o postazione computer – per il suo dipendente.

Inoltre può ottimizzare i rapporti con il suo dipendente ad esempio organizzando riunioni tramite Skype. La particolarità del “luogo” di lavoro non esclude tutti gli adempimenti che il datore di lavoro deve adottare a norma di legge per la sicurezza, la posizione retributiva e infortunistica del dipendente.

lavoro remoto

Gli svantaggi del telelavoro

Se non riesci a organizzarti, il lavoro da casa diventa dispersivo e dispendioso. Le distrazioni sono tante a cominciare dai lavori domestici e le piccole incombenze in casa e famiglia che possono distrarvi dall’obiettivo di produttività.

Chi lavora a casa per molte ore finisce per isolarsi. D’altronde si è soli, non si hanno rapporti con i colleghi di lavoro e a lungo andare questo può stancare. Anche solo incontrare un collega e scambiare quattro chiacchere alla macchinetta del caffè, vi mancherà.

Un altro rischio che si corre è quello di essere poco considerati anche in famiglia. Il partner potrebbe non collaborare più con le faccende domestiche perchè “siete a casa” non pensando che le quattro mura sono il vostro luogo di lavoro.

freelance remoto

Telelavoro, quali professioni sono adatte?

Ci sono delle professioni che meglio si prestano a essere svolte a distanza.

Lo smart working direttamente da casa è ideale per i liberi professionisti come avvocati, commercialisti, traduttori. L’attività è autonoma e principalmente incentrata sull’utilizzo del web e della posta elettronica. Anche blogger, copywriter e redattori si muovono prevalentemente nel digitale.  Per queste professioni (e molte altre che non sono citate) conta molto lo spirito imprenditoriale e di iniziativa trattandosi di un’attività in proprio.

L’attività da casa non è esclusa per i dipendenti che possono concordare con il datore di lavoro le mansioni assegnate, purchè compatibili con il lavoro da casa e con l’assenza di un team di lavoro presente contemporaneamente in azienda. 

Anna

Blogger e collaboratrice del network PUNTO Blog. Mi occupo principalmente di salute, diritti del lavoro e tutela dei consumatori.

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