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Lavorare per Moovenda: come candidarsi e posizioni aperte

Moovenda è la start-up romana nata nel 2015 dalla fantasia e dall’iniziativa di tre giovani e da un finanziamento di 70 mila euro. Si occupa di food delivery, come i grandi concorrenti Foodora, Glovo e Deliveroo, per citarne alcuni.

La base su cui si poggia l’attività di Moovenda è sempre una rete di ristoranti e locali affiliati che preparano i piatti ordinati dai clienti. Il braccio operativo è, invece, costituito da una flotta di riders che consegnano i piatti, portando di fatto il ristorante direttamente nelle case e negli uffici.

Si tratta di realtà in espansione che offrono possibilità lavorative flessibili, da organizzare a seconda del tempo libero a propria disposizione. Realtà flessibili ma solide, poiché Moovenda dopo meno di 4 anni ha già oltre mille ristoranti affiliati e ha assunto oltre 350 lavoratori, tra riders e addetti a vari settori, come marketing, commerciale, risorse umane e sviluppo dell’app.

Diventare moover

I moovers sono i riders di Moovenda. Per diventare moover basta possedere un mezzo di trasporto, uno smartphone e almeno 18 anni. Diventare moover significa accedere ad una grande community che si occupa di consegne intelligenti e che, per il momento, è attiva nelle seguenti città: 

  • Roma,
  • Torino,
  • Napoli,
  • Cagliari,
  • Cosenza,
  • Viterbo
  • Lido di Ostia

Grandi città per lunghe consegne, infatti si può dover consegnare anche dalla parte opposta, con chilometri di distanza da coprire. Immaginiamo che il principale target di clientela di Moovenda sia costituito dagli impiegati in pausa pranzo.

Principale ma non esclusivo, infatti il servizio è personalizzabile su richiesta anche per persone poco tecnologiche e tendenzialmente di una certa età, che potranno ordinare anche per telefono. Il rider dovrà provvedere a riscuotere il corrispettivo dovuto dal cliente, se questi ha scelto il pagamento in contanti.

La gestione della consegna da effettuare avviene sull’app dedicata, in cui si riceve la notifica e si invia l’accettazione. Inoltre, è sempre presente un team di supporto che non lascia mai solo il rider, seguendolo in tutte le fasi della consegna e offrendo aiuto per la gestione degli imprevisti.

Il lavoro di moover è indicato per chi ha voglia di guadagnare nel tempo libero, per chi ha una mentalità elastica e per chi si sposta senza difficoltà.

Quanto si lavora e quanto si guadagna

Rispetto ad altre realtà di food delivery, Moovenda rappresenta una novità in tema di trattamento dei lavoratori.

Innanzitutto, i riders sono assunti, inizialmente, a tempo determinato con contratto di collaborazione che può oscillare tra i 6 e i 12 mesi. Quindi non sono lavoratori autonomi ma, di fatto, in forza all’azienda. Inoltre, l’organizzazione del lavoro in funzione del tempo libero deve comunque rispettare l’inizio e la fine di un vero e proprio turno.

turni sono, in pratica, 4 al giorno, suddivisi in fasce orarie di mattino, pomeriggio, sera e notte. La programmazione dei turni e gli orari di lavoro non vengono lasciati all’espressione di un algoritmo dell’applicazione mobile, ma vengono stabiliti da altri dipendenti di Moovenda a seconda della disponibilità dei riders.

L’aspetto più importante è che Moovenda non paga a cottimo. Cioè per ogni turno che dura 4 ore i riders ricevono un compenso di 25 euro netti, più un contributo per le spese di trasporto. Inoltre, hanno facoltà di trattenersi le mance. Sono anche previste l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e i contributi previdenziali. Quindi, i riders non vengono pagati a consegna ma a turno. Ciò permette di ottenere un’entrata fissa che ripaghi del proprio tempo offerto a disposizione di Moovenda, quindi anche in assenza di consegne.

Moovenda deve comunque essere in grado di coprire la paga dei riders anche in un turno con poche o senza vendite. Ecco perché, ad esempio, l’ordine minimo è di euro 10, con un sovrapprezzo massimo di 4 euro, per ordinazioni di importo inferiore. 

Come ci si candida per diventare moover

Se siete interessati a questa opportunità lavorativa vi basterà visitare il sito ufficiale di Moovenda https://www.moovenda.com/ e seguire il link diventa moover https://www.moovenda.com/diventa-moover/Sono sufficienti un indirizzo e-mail e una password e poi cliccare sul bottone “diventa moover”.

La conoscenza della zona in cui si desidera lavorare e l’eventuale esperienza nelle consegne costituiscono elementi non da possedere obbligatoriamente, ma che potrebbero essere valutati in modo più che positivo, nell’ambito della scelta dei riders più idonei.

Ciò che abbiamo riscontrato è che si tratta di un impiego che va per la maggiore tra gli studenti o tra coloro che cercano di raggruppare più lavori part time in modo da realizzare un’entrata economica più solida. La flessibilità di questi contratti ha il pregio di lasciare il tempo e l’autonomia per la migliore organizzazione personale. Però la grande flessibilità corrisponde, di solito, ad una durata ristretta della collaborazione. Infatti, come riferisce la stessa Moovenda, l’ingaggio dei riders si compie ciclicamente perché dopo il termine del primo periodo, spesso questi giovani seguono altre strade.

Casi come l’ex riders che è diventato responsabile della contabilità sono eccezioni che dimostrano che eccezionalmente tutto è possibile. Il rinnovo periodico dei riders non sta a significare che la collaborazione si stata negativa, ma semplicemente che si fanno scelte diverse e migliori.

Il futuro del food delivery

Il settore è ancora relativamente giovane, in espansione e la concorrenza è altissima. A ciò si aggiungono da un lato gli ingenti investimenti in tecnologia e marketing e dall’altro lo sforzo per garantire buone condizioni di lavoro a chi permette all’azienda di funzionare, cioè i riders. 

Tutte le caratteristiche fin qui descritte fanno di Moovenda un modello da seguire e che corrisponde, già in gran parte, alle indicazioni del Ministero del Lavoro in termini di tutela dei lavoratori. Regole che agli occhi delle multinazionali come Foodora, Gloovo e Deliveroo, appaiono piuttosto rigide e controproducenti e che potrebbero mettere in discussione la loro stessa permanenza in Italia. Nello stesso periodo Moovenda registrava, alla fine dello scorso anno, un aumento del 150% delle ordinazioni e un boom di domande per diventare rider, segno che l’azienda che cerca di lavorare eticamente è preferita e viene perciò premiata.

Infine, il modello Moovenda si differenzia anche per non generare competizione tra gli stessi riders, nel cercare di accaparrarsi più consegne possibili. Il lavoro, infatti, si svolge serenamente all’interno di un turno già concordato.

Anna

Blogger e collaboratrice del network PUNTO Blog. Mi occupo principalmente di salute, diritti del lavoro e tutela dei consumatori.

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